Schizzare tra le onde come razzi, guidati solamente dal vento. Saltare trainati dalle correnti e lasciarsi trasportare appesi a vele che ricordano gli aquiloni di quando eravamo bambini. Inebriati dalla sensazione di libertà, volare fino a quindici metri daltezza per ammirare il mare e la spiaggia ormai lontana da una prospettiva unica.
È il «kitesurf», lo sport che a Ostia e su tutto il litorale romano sta catturando migliaia di ragazzi e adulti tra cui moltissime donne.
Ormai uno sport di tendenza che ha dimostrato, a quasi dieci anni di distanza dalle prime apparizioni in mare, di andare oltre la semplice moda del momento rubando la scena a discipline nettamente più praticate come il surf e la vela.
A Ostia, così come a Maccarese e a Fregene, i pionieri del kite hanno aperto le prime ali colorate nel 1999. Da lì è stato un crescendo continuo: milioni in tutto il mondo gli appassionati che si sono avvicinati a questo sport.
Spesso senza regole, senza precauzioni e soprattutto senza un minimo di infarinatura teorica che può prevenire incidenti, purtroppo anche gravi. Poi, col passare del tempo e la risposta positiva del pubblico, si sono moltiplicate le scuole, le associazioni e i circuiti che formano gli istruttori.
Spazi dedicati alle partenze, veri e propri canali di lancio, permettono, inoltre, una maggiore disciplina dei kutesurfer sulla costa. Riservati agli appassionati di questo sport gli stabilimenti «La Rambla» a Maccarese, «Il kite village» al I cancello di Ostia, «Il Chiosco» a Fregene e la «Kite beach» a Salto di Fondi, in provincia di Latina.
Migliaia i kitesurfer solamente sulla costa laziale. Da sport di nicchia un tempo molto caro, il kite ha ad oggi un seguito sempre più numeroso anche grazie ai costi più ragionevoli delle attrezzature, diverse nelle tipologie e nei marchi a seconda dello stile che si vuole praticare. «Old School», il kitesurf per antonomasia: salti molto alti e rotazioni rigorosamente agganciate al trapezio, «Wake style» che riprende le evoluzioni tipiche del wake board, più spericolato, il «Wave riding», la tecnica più recente che prevede lutilizzo delle tavole da surf per cavalcare le onde e il «Race» per sfidare i limiti di velocità.
Per il kit completo, compresa la muta, si può arrivare a pagare fino ai 2500 euro, cifra dimezzata se ci rivolge ad un sempre più concorrenziale mercato dellusato. Ali, tavole, cavi, barre e trapezi si possono tranquillamente comprare su forum dedicati ma anche sui più conosciuti e-bay e Porta portese.
Relativamente abbordabile anche il costo del corso che va dai 250 ai 300 euro, indispensabile per chi voglia iniziare a praticare il kitesurf e neanche troppo impegnativo: solamente quattro lezioni e già si può volteggiare sulle onde.
Inoltre è utilissimo consultare il sito internet www.kitesurf-italia.com che fornisce un elenco completo e affidabile delle scuole dedicate a praticanti ed esperti da seguire in tutta Italia.
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