RomaNonostante la crisi, le entrate fiscali tengono. Nei primi sette mesi dellanno, conferma lAgenzia delle entrate, le entrate di competenza hanno fatto segnare un calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. «LItalia - afferma lAgenzia - è uno dei Paesi europei in cui la flessione del gettito fiscale è stata minore, e la tenuta maggiore». Da gennaio a luglio il fisco ha incassato 217,7 miliardi: 8,3 miliardi in meno rispetto allanno scorso. Dati differenti, a causa di un calcolo effettuato per cassa, vengono da Bankitalia: secondo il Bollettino statistico, da gennaio a luglio lerario ha incassato il 3,7% in meno.
Più marcato il calo di entrate da autotassazione: gli incassi di giugno e luglio sono diminuiti del 21,8% (7,2 miliardi in meno del 2008), ma si tratta di dati ancora incompleti. Negli stessi sette mesi, il gettito delle iscrizioni a ruolo (cartelle inviate dopo laccertamento) delle imposte dirette è aumentato del 31% (+52% la sola Ires). Calano le entrate dei principali tributi locali, con un incasso di 2,2 miliardi inferiore a quello dello stesso periodo 2008: la contrazione maggiore riguarda lIrap, limposta regionale sulle attività produttive. A risollevare le entrate dovrebbe provvedere, almeno in parte, lo scudo fiscale che prende il via oggi: il modello è già pronto, a breve arriverà la circolare esplicativa. Secondo le previsioni di un noto studio professionale milanese, lo scudo dovrebbe far riportare in Italia tra i 60 e i 90 miliardi di euro, con un incasso fra i 3 e i 4,5 miliardi per lo Stato. Secondo lo studio, transiterà per la Lombardia oltre il 60% dei capitali rimpatriati.
Inevitabile, in una simile congiuntura, laumento del debito pubblico, che Bankitalia quantifica in 1.753,5 miliardi in luglio, la cifra più elevata di sempre. Dalla fine di dicembre, il debito pubblico ha segnato un incremento del 5,4%. Quanto alla stime sullandamento delleconomia reale, le ultime cifre vengono dalla Commissione di Bruxelles: nellintera Eurolandia, leconomia subirà questanno una contrazione del 4%; mentre in Italia il calo del pil sarà del 5%, anche se la nostra economia sta sperimentando un «progressivo miglioramento nella seconda metà dellanno».
Il deficit italiano 2009 è visto nel 5,3% del pil, il debito al 115,3% del prodotto. Sotto controllo linflazione. Dunque, come dice lo stesso commissario europeo agli Affari economici Joaquin Almunia, «il peggio è passato, e dopo tanti mesi per la prima volta non presentiamo stime riviste al ribasso». Resta il problema della disoccupazione.
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