
Alla vigilia di Wimbledon avevamo (metaforicamente) puntato un penny su Alexander Bublik, ed in effetti abbiamo fatto bene: il kazako vincitore ad Halle dopo aver sconfitto Sinner al secondo turno, si è fatto mandar fuori in cinque set dallo spagnolo Munar, in una di quelle giornate che sembrava non gli capitassero più da un po’. E invece ecco che uno dei pericoli numero 1 per Jannik è già a casa, e questo nella giornata dell’esordio – facile – dell’altoatesino nel derby contro Nardi: è finita 6-4, 6-4, 6-, il che spiega che il match d’esordio e andato viua liscio, dimostrando progressi tecnici (nel servizio) e preparazione fisica, nonostante l’addio a Panichi e Badio: "È stato un peccato giocare contro un italiano – ha detto Sinner alla fine -, ma sono felice di aver vinto e di essere tornato in questo posto speciale. L'atmosfera è sempre fantastica, anche se non ricordo l'ultima volta che a Londra facesse così caldo”.
In effetti il clima in questi giorni è abbastanza difficile, però tutto ha funzionato, soprattutto rispetto alla fatica che ha dovuto fare l’arcirivale Alcaraz contro Fognini: “Dopo Halle col team abbiamo lavorato molto sulla battuta, così dopo il primo set ho cercato di alzare il livello. Sono felice di come ho finito la partita: la prima su una nuova superficie non è mai facile".
Qualcuno torna a chiedergli del Roland Garros, ma Jannik come sempre guarda avanti e resta, ovviamente, ottimista: "Ragiono un avversario alla
volta: ogni torneo fa storia a sé e ci sono nuove occasioni. E più di tutto cerco di godermi i match su questo campo: non c'è posto migliore per divertirsi rispetto a Wimbledon". Magari con un po’ più di freschino…