Errani e Paolini incantano Parigi

Quella ottenuta sulla terra rossa parigina è l’ottava vittoria in doppio per la coppia Paolini-Errani, che continua a crescere torneo dopo torneo

Errani e Paolini incantano Parigi
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Grande Jasmine, mitica Sara. Ancor prima della finale di Jannik Sinner contro Alcaraz, il Philippe Chatrier del Roland Garros è già azzurro grazia alla coppia d’oro del tennis femminile italiano. Già campionesse olimpiche sullo stesso campo, per Errani e Paolini è arrivato il primo titolo dello Slam, inseguito da tempo e conquistato come rivincita della finale persa lo scorso anno. Un esempio insomma di perseveranza sportiva, soprattutto per Sara, 38 anni, che proprio a Parigi a chiuso la carriera in singolare perdendo nelle qualificazioni ma che intende andare ancora avanti nei match in coppia. Perché oltre al titolo di oggi, aveva già portato a casa quello del misto con Andrea Vavassori, e quindi di fermarsi del tutto ancora non se ne parla.

Quella ottenuta sulla terra rossa parigina è l’ottava vittoria in doppio per la coppia Paolini-Errani, che continua a crescere torneo dopo torneo. Per Sara si tratta del 34° successo in carriera, dopo aver già fatto il Grande Slam della carriera in compagnia di Roberta Vinci. Per Jasmine, invece, è il primo Slam assoluto, che si aggiunge a un 2024 già straordinario e che mostra l’affiatamento di due ragazze di generazioni diverse e, per questo, complete insieme. È stata la Errani ha capire che Jasmine sarebbe stata la compagna perfetta: l’ha convinta, spronata e migliorata nelle sue qualità, portandola appunto a fare il salto di qualità in singolare. Un lavoro praticamente da coach, come in pratica ormai sta facendo insieme a quello ufficiale Marc Lopez, dopo l’addio della Paolini a Renzo Furlan.

Dietro il trionfo sportivo c’è insomma un’intesa profonda, costruita giorno dopo giorno. E l’ammirazione che Jasmine nutre per Sara si traduce in ogni punto giocato insieme: “Grazie a Sara – ha detto dopo il match –.

Sei un'ispirazione per me, una grande campionessa, una grande persona. Mi hai reso una giocatrice migliore: per me una leggenda per me”. Perché la leggenda, nel tennis, si costruisce appunto così: con la classe, la fatica e una compagna accanto con cui condividere tutto.

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