L'Italia perde pezzi a Wimbledon e Sinner studia da agitatore di folle

Jannik oggi in campio contro Martinez per gli ottavi: "Non amo far casino, ma è una cosa che potrei fare in futuro". Ieri eliminati Bellucci, Darderi e il doppio dei sogni Errani-Paolini. Alcaraz avanti

AP Photo/Alastair Grant
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L'Ital-tennis costretta a perdere i pezzi dopo quanto accaduto ieri a Wimbledon. Sui prati dell'All England Club di Londra, la giornata non era iniziata nel migliore dei modi, vista l'uscita di scena delle campionesse olimpiche, Sara Errani/Jasmine Paolini, sconfitte dalla coppia Chan/Krejcikova per 6-3 6-2.

Una tendenza negativa che si protratta nelle sfide successive. Mattia Bellucci ha affrontato colui che è stato lungamente una fonte di ispirazione, il britannico Cameron Norrie, in passato semifinalista in questo Major. Ebbene, non è stata la partita in cui l'allievo ha superato il maestro, perché Norrie di esperienza ha regolato il lombardo col punteggio di 7-6 (5) 6-4 6-3. Rimpianti ce ne sono per Bellucci, soprattutto per le chance non sfruttate nei primi due set, mentre nel terzo la verve dell'azzurro si è sciolta come neve al sole. Niente da fare anche per Luciano Darderi. L'italo-argentino ha dovuto chinare il capo al cospetto dell'australiano Jordan Thompson, sullo score di 6-4 6-4 3-6 6-3. Aussie più affine all'erba di quanto lo sia Darderi, troppo precipitoso in alcune situazioni e non con la dovuta attenzione al punto.

E quindi quest'oggi si puntano le fiches su altri quattro rappresentanti del Bel Paese: Flavio Cobolli affronterà il ceco Mensik, Lorenzo Sonego sarà opposto all'americano Nakashima, la sorprendente Elisabetta Cocciaretto se la dovrà vedere contro la svizzera Bencic e soprattutto Jannik Sinner affronterà lo spagnolo Pedro Martinez sul Centrale (ore 14.30). Un match, sulla carta, alla portata del n.1 del mondo, desideroso di dar seguito al percorso netto finora con nessun set perso. L'obiettivo sono gli ottavi di finale (già raggiunti da Alcaraz nella sua autostrada verso la finale: battuto in 4 set il tedesco Struff), nella consapevolezza di avere dall’altra parte non un “erbivoro puro”, ma un terraiolo adattato.

La velocità di palla, di cui è dotato Jannik, dovrebbe rappresentare la carta vincente nella sua campagna londinese, intenzionato a trasformare le lacrime di Parigi nei sorrisi dello Slam britannico, magari cercando di coinvolgere maggiormente il pubblico e conquistarlo, come fatto nella sfida contro Vukic con quel colpo da cineteca. «È una cosa che in futuro farò, ma io sono fatto a mio modo, non amo far “casino”». Una Sinner-Machine.

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