"Perché devo andare via?": la protesta di Zverev per l’iniezione (negata) di insulina

Il tennista tedesco Alexander Zverev ha protestato con il giudice di sedia per l'impossibilità di somministrarsi l'insulina di cui ha bisogno nelle pause di gioco in campo: ecco cosa è successo e cosa prevede il regolamento

"Perché devo andare via?": la protesta di Zverev per l’iniezione (negata) di insulina
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È ancora in gara al Roland Garros e tra i più temibili del torneo ma la vicenda che riguarda il tennista tedesco Alexander Zverev ha risvolti che iniziano fuori dal campo: il numero 27 della classifica Atp ha il diabete di tipo 1 sin da bambino, aveva soltanto tre anni quando gli era stato diagnosticato. Nell'attuale torneo parigino, così come accaduto altre volte in passato, non gli è stata consentita la somministrazione dell'insulina durante una delle tante pause di gioco, in campo, perché il regolamento non lo prevede.

La protesta di Zverev

La gara incriminata è quella che lo ha visto vincere contro il bulgaro Dmitrov con il punteggio di 6-1 6-4 6-3: come mostra il video pubblicato da Eurosport, a un certo punto si vede il tedesco rientrare in campo e discutere animatamente con il giudice di sedia. "Perché devo andarmene dal campo per fare l'insulina?", domanda polemico. Pochi minuti prima era stato costretto a tornare negli spogliatoi e, al rientro in campo, ha mostrato tutto il suo disappunto che ha palesato ai microfoni di Eurosport-Germania nel corso della trasmissione "Matchball Becker" commentando il modo negativo in cui, al Roland Garros, gli organizzatori non sono certamente d'aiuto per la sua condizione fisica. "Nell'ATP Tour la faccio da seduto al cambio campo, qui invece non me lo permettono. Così ogni volta che ho bisogno dell'insulina, devo uscire e tornare dagli spogliatoi, costretto inoltre a chiedere il toilet break. Allora ho detto: 'Ragazzi, potrei dover uscire dal campo quattro o cinque volte. Decidetevi'", ha dichiarato giustamente stizzito.

Le regole internazionali

I giudici, che sono arbitri, applicano un regolamento non certamente stabilito da loro ma dalla Federazione Internazionale del Tennis che, incredibilmente, vieta una cosa del genere a bordo campo. Per questo motivo è necessario chiedere un'apposita pausa toilette per potersi recare negli spogliatoi o addirittura chiamare un Medical Time Out per un'operazione che dura pochi secondi. Dovendo entrare e uscire dagli spogliatoi, invece, si perde molto più tempo della pausa stabilita ogni tre game avallando questa assurdità. In conferenza stampa post partita, Zverev ha giustamente fatto notare che, specialmente in un torneo dove si possono disputare anche cinque set, l'insulina è necessaria perchè salva la vita e dovrebbe essere assunta tutte le volte che ce n'è di bisogno e non soltanto nelle pause consentite, da regolamento, per poter andare in bagno.

"Vanno cambiate"

"Se le regole sono queste non c'è alcun dubbio che debbano essere cambiate", ha affertato a Repubblica il prof. Paolo Pozzilli, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo al Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma che è un grande esperto del diabete di tipo 1. "Il bisogno di insulina in un match ad alta intensità fisica e di una durata peraltro non prevedibile non può essere stabilito all'inizio, ma aggiustato durante la gara". Infatti, se il tasso glicemico scende troppo, il giocatore potrà verificarlo in tempo reale grazie a un sensore e un lettore così da assumere qualcosa o, se sale troppo, sistemare con l'insulina.

Grazie alla tecnologia, oggi, è possibile indossare sull'addome appositi microinfusori "che, a fronte del monitoraggio continuo della glicemia, rilasciano attraverso un piccolo ago sottocute la quantità necessaria di insulina". Il rischio, però, è che in uno sport di movimento come il tennis possano crearsi problematiche se, ad esempio, la pallina colpisse l'apparecchio, l'ago cadere durante un brusco movimento o se il tennista dovesse cadere per terra. Anche se aiutano in tante fasi, "non sono adatti a tutte le circostanze", ha aggiunto Pozzilli. La protesta arriva anche dal prof. Andrea Giaccari, diabetologo al Gemelli di Roma che al quotidiano ha affermato che "questa storia è ridicola.

"Non so se davvero esista un regolamento che impedisca a un giocatore di somministrarsi l'insulina quando ne ha bisogno. Mi auguro di no. Se esiste, è sbagliato e va corretto. E la federazione internazionale avrebbe dovuto rispondere che cambierà il regolamento".

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