Il Sinner dei 2 mondi finisce "bacchettato" dagli Schützen traditi

"Ora troppo italiano, porti rispetto". E ieri show (un set vinto) e selfie con Alcaraz

 Il Sinner dei 2 mondi finisce "bacchettato" dagli Schützen traditi
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I Maestri sono otto ma per il momento a Torino sembra ci siano solo loro due. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, quasi una cosa unica per il pubblico che ieri li ha aspettati fuori e dentro l'Inalpi Arena per l'allenamento congiunto davanti a circa 4000 ragazzi delle scuole. Un delirio, condito da sorrisi, battute e perfino un set non ufficiale che Jannik ha vinto 6-3. Conta niente, ovviamente, ma il significato è che il clima è dei migliori, come testimonia il selfie finale dei due, testardamente impegnati a dimostrare che essere rivali in campo non vuol dire non poter essere amici fuori: «Ci stimiamo tanto, poi ognuno fa il suo». Sono ragazzi, in fondo. Poi, però, per arrivare domenica 16 all'atto conclusivo delle Atp Finals che tutti desiderano, la strada sarà lunga e irta di insidie. Il primo

step sarà vedere se Alcaraz riuscirà a conquistare tutte e tre le partite del girone (non gli è mai successo): nel caso, chiuderà al numero uno il 2025.

Ieri intanto è stata giornata di media day (oggi la presentazione dei doppisti con Bolelli e Vavassori in un girone di ferro), con soli sei protagonisti presenti in attesa di notizie da Atene. In Grecia Djokovic è approdato in finale e oggi farà sapere che intende fare: incontrerà Musetti (ore 16), che si è incartato contro Korda sul 6-0, 4-3 e servizio, finendo per superare 7-5 al terzo dopo aver salvato un match point.

La situazione ora è chiara: se Lorenzo vince, giocherà con Sinner lunedì sera; se invece perde, dipende dalla presenza di Novak a Torino. In caso di un sì del campione serbo, Lorenzo sta a guardare; dovesse rinunciare, il canadese va nel gruppo di Alcaraz, sempre con derby lunedì. Infatti per evitare problemi, questa volta gli organizzatori hanno cambiato il solito ordine del primo turno: domani in campo Alcaraz-De Minaur (gruppo Connors, ore 14) e Zverev-Shelton (gruppo Borg, ore 20.30). Lunedì invece Fritz-Djokovic (o Auger Aliassime) e, in serata, Sinner-Auger Aliassime (o Musetti).

Ipotesi che non piace a Sinner (finirebbe il girone venerdì, senza riposo per la semifinale), tra l'altro coinvolto in un'altra polemica: da quella sulla sua italianità per il no alla Davis, a quella di essere troppo italiano dopo la frase con cui ha dichiarato di essere orgoglioso di essere nato al di qua del confine. Il comandante provinciale degli Schützen dell'Alto Adige non l'ha presa bene. «Le tue parole accolte con compiacimento dai nazionalisti in Italia ha detto Christopf Schmid -, sono viste con preoccupazione da alcuni qui da noi in patria, perché toccano questioni di importanza centrale per noi: la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità. Questa stessa Austria che 'rifiuti' si è instancabilmente impegnata per i diritti della popolazione sudtirolese in decenni difficili: politicamente, diplomaticamente e culturalmente. Senza questo impegno, la nostra attuale autonomia, la nostra prosperità e forse persino il tuo dialetto pusterese, difficilmente sarebbero sopravvissuti.

Parla del tuo legame con l'Italia ma portaci rispetto». Meno male poi che Schmid ha concluso ringraziandolo: «Per la comprensione, sei modello per molti giovani. E ciò vuol dire che, quando c'è da cadere nel grottesco, siamo tutti dello stesso Paese.

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