
Stanno creando un acceso dibattito in rete le parole di Corrado Augias, autore di un articolo su Repubblica nel quale analizza la situazione di Bolzano, città capoluogo dell'Alto Adige in cui domenica 18 maggio si deciderà col ballottaggio il nuovo primo cittadino: nella sua crociata contro il centrodestra, che ha concluso con un vantaggio non decisivo la prima tornata elettorale, il celebre giornalista si è lasciato andare a qualche esternazione su Jannik Sinner che ha fatto storcere il naso a tanti.
"Bolzano tra Sinner e il voto", è il titolo del pezzo realizzato dal conduttore di La7, che ha sfoderato gli ormai canonici e inflazionatissimi tre punti per gettare fango sul numero uno del tennis mondiale. Il primo, ovviamente, è il "grande rifiuto" all'invito fatto dal capo dello Stato, che di tanto in tanto ritorna in auge quando si deve a tutti i costi puntare il dito contro il tre volte vincitore Slam. "Sinner resta un 'italiano' riluttante", affonda Augias, "alcuni episodi sono stati particolarmente sgradevoli, per esempio quando il presidente Mattarella lo invitò al Quirinale per congratularsi e lui scansò la visita per eccessiva stanchezza. Il giorno dopo era a sciare sulle sue montagne".
Intollerabile rifiutare l'invito del presidente della Repubblica, soprattutto se poi si accetta quello del neo eletto papa all'indomani di un match giocato sui campi del Foro Italico di Roma. "Non altrettanto è accaduto col papa Leone", prosegue il giornalista, "anche se l’invito in Vaticano è arrivato nel giorno di riposo di un difficile torneo". Chissà allora se avesse rifiutato l'invito se si sarebbe parlato di coerenza rispetto al celebre precedente.
Ma Augias coglie la palla al balzo per passare al secondo punto focale della questione, la lingua parlata in famiglia dal tennista altoatesino. E infatti arriva la spiegazione: "'A casa parliamo tedesco', ha confessato l’atleta; si può capire", considera il giornalista. E la lingua tedesca diventa un ulteriore strumento da rigirare anche contro il padre di Sinner, che parla "un italiano stentato conoscendone solo poche parole".
Terzo e ultimo, ma non meno celebre, clichè, la residenza a Montecarlo, una scelta comune a tanti tennisti, tra cui, solo per citarne alcuni, Daniil Medvedev, Holger Rune, Stefanos Tsitsipas, Novak Djokovic, Alexander Zverev, Andrey Rublev, Grigor Dimitrov, Hubert Hurkacz e gli italianissimi Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. "Ho lasciato per ultima la maggiore ragione di perplessità: il giovane prodigio non paga le tasse, ha la residenza a Montecarlo dove gode di una fiscalità irrisoria", attacca ancora Augias.
"L’obiezione è che tutti i tennisti e altri atleti di grande rango lo fanno", prosegue, "non è una scusante perché in varie occasioni Jannik ha dimostrato di essere un ragazzo di animo gentile, si è scusato con un raccattapalle, ha offerto aiuto a un avversario scivolato a terra, ha offerto l’ombrello in un momento di pioggia, gesti spontanei, sintomi di una delicatezza insolita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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