«Nero devi chiudere lattività» e poi una bottigliata in testa. Da tempo due commercianti, un italiano e un bengalese del quartiere Esquilino litigavano ma nel pomeriggio litaliano ha aggredito lextracomunitario. I residenti del quartiere umbertino ad alto tasso di presenze di immigrati, in particolare cinesi, sembrano giustificare il comportamento dellitaliano: «Siamo esasperati dalla presenza di stranieri», spiegano.
Alla fine, però, i due locali, un bar e un internet point con annesso supermercato, in via Giolitti, a pochi passi dalla stazione Termini, sono stati chiusi; litaliano è stato denunciato per lesioni dalla polizia e il bengalese, medicato e dimesso dallospedale.
Allorigine del gesto una «concorrenza sleale» perché litaliano accusava da tempo lextracomunitario di vendere bibite e birre a prezzi troppo bassi e anche di essere responsabile del comportamento di alcuni assidui frequentatori dellinternet point, spesso ubriachi, compravano da bere dal bengalese e poi chiedevano di andare nel bagno del bar. Ma nel pomeriggio lennesima lite si è trasformata in aggressione.
«Nero devi chiudere lattività» ha urlato litaliano, circondato da un gruppo di amici e dalle parole è passato ai fatti, spaccandogli una bottiglia in testa. Nello stesso quartiere tre giorni fa un ragazzo italiano aveva tentato di dare fuoco a un bengalese. Fermato e poi scarcerato, ha negato successivamente di avere compiuto il gesto definendosi «antirazzista».
Proprio otto giorni fa il consiglio comunale ha approvato il piano di riqualificazione per lEsquilino per regolamentare le attività commerciali, un tempo tutte italiane e che ora hanno lasciato il passo a negozi di immigrati. Gli abitanti non ne possono più: «Siamo esasperati. È una situazione invivibile. Siamo stanchi di risse, di persone che si ubriacano e usano le strade e i portoni dei condomini come bagni pubblici».