Enrico Lagattolla
Colpirono per vendicare unoffesa. La donna di un «Latin King» non poteva passare a un «Commando». Così organizzarono limboscata, riducendo un 19enne peruviano in fin di vita. Per questo, ieri, il giudice per le udienze preliminari Marina Zelante ha condannato gli ecuadoregni Julio Ernest Maldonado (21 anni) e Cristian John Aldaz Castillio (19) rispettivamente a dieci anni e a quattro anni e sei mesi di reclusione per tentato omicidio. Una storia di gelosia, ma non solo. Anche di rivalità tra bande di sudamericani.
Unaggressione violenta, e in pieno giorno. In cinque, il 6 settembre di due anni fa, si presentano sotto casa della ragazza, in via Villoresi. Circondano il 19enne dei «Commando», lo chiudono in un angolo. Castillo, detto «Nice», colpisce il peruviano alla testa con una spranga di ferro. Poi interviene Maldonado, «Master» per i Latin Kings, che affonda il coltello nelladdome, nello stomaco e nella mano del ragazzo. Che resta a terra nel sangue, ma vivo.
Dura un anno lindagine coordinata dal pm Grazia Pradella. Che, per risalire ai colpevoli, deve forzare latteggiamento omertoso degli arrestati (anche per questo gli altri tre membri del gruppo non sono stati identificati), e decodificare l«anagrafe» dei Latin Kings, associando i nomi di battaglia alle foto che gli inquirenti accumulano da tempo, e che fanno parte di unaltra indagine della Procura sulle bande giovanili di immigrati. Unindagine ormai in fase di chiusura, su decine di reati legati al controllo del territorio. Risse tra «pandillas» rivali (Latin Kings, Commando, Chicago, Neta e Soldao Latino), violenze sessuali, rapine,spaccio, uso di armi.
Ma, alla fine, «Master» e «Nice» vengono arrestati. E se «Nice» collabora, «Master» prova a sviare le indagini, addossando la colpa su un ecuadoregno che nemmeno si trova in Italia. Non solo, perché Maldonado - sospettato di essere uno dei leader dei Latin Kings milanesi - mantiene un atteggiamento da «duro».
Tentano di uccidere il rivale Condannati 2 «Latin Kings»
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