Prima lha rapinata di collanina, cellulare, borsetta e braccialetto. Poi ha cercato di baciarla più volte sulla bocca, mentre la trascinava in un luogo appartato per violentarla. Via Andrea Costa, a pochi metri da via Padova, il quartiere più multietnico ed esplosivo della città. È qui che laltra sera, un ragazzo ecuadoriano di 23 anni ha cercato di abusare di una boliviana di 29. Lui, con regolare permesso di soggiorno ma con precedenti penali per furto, è stato bloccato da tre passanti egiziani. Sono stati loro ad avvisare i carabinieri, dopo aver sentito le urla della ragazza. Tutto accade poco dopo la mezzanotte. La ragazza sta camminando lungo via Bambaia, viene avvicinata dal 23enne. Il ragazzo è armato, ha un grosso coltello da cucina con sé, minaccia la boliviana e riesce a sfilarle una collana doro e un anello dargento. Ma non si accontenta del bottino, afferra al collo la sua vittima e cerca a trascinarla lontano dalla gente e dal traffico, in un posto dove nessuno li può vedere e dove lui può abusare di lei. La sudamericana prova a liberarsi dalla morsa, mentre lecuadoriano tentano di baciarla, la obbliga a consegnare anche il cellulare e la borsetta. La ragazza riesce a fuggire, urla e richiama lattenzione di tre egiziani in un locale in via Andrea Costa. Sono loro che riescono a bloccare laggressore armato nonostante il tentativo di un complice di farlo salire su unauto e portarlo via. Laccusa nei suoi confronti è di violenza sessuale e rapina aggravata.
«A chi nei giorni scorsi ha chiesto di togliere i presidi di sicurezza nellarea di via Padova, risponde purtroppo un nuovo episodio di violenza tra stranieri: il tentato stupro allinterno della comunità sudamericana - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato -. Episodio che arriva a tre giorni dallaccoltellamento sempre tra sudamericani nei pressi del parco Trotter e a meno di una settimana dal tentato omicidio da parte di un ecuadoregno nei confronti del dipendente di un kebab. E che conferma limportanza di mantenere il controllo delle forze dellordine e della polizia locale in questarea». Che lautore dellaggressione non sia italiano e la vittima neppure, continua De Corato, conferma il fatto che questi reati vengono commessi prevalentemente allinterno delle comunità stranieri.
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