Un teologo l’ambasciatore Usa in Vaticano

La nomina più attesa e segreta, quella sulla quale Barack Obama ha lavorato nelle ultime settimane per cercare di partire con il piede giusto nei confronti del Vaticano, è arrivata: il teologo di origini cubane Miguel Diaz sarà il nuovo ambasciatore americano presso la Santa sede. Diaz ha già ottenuto il gradimento vaticano e ora la sua nomina attende la ratifica del Senato.
Docente di teologia alla St. John’s University e al College of Saint Benedict, nel Minnesota, il nuovo rappresentante Usa ha quattro figli ed è il primo teologo a ricoprire l’incarico: la sua specializzazione accademica gli offrirà qualche chance in più nel dialogo con il Papa teologo.
Figlio di un cameriere e di una centralinista, parla oltre all'inglese lo spagnolo e l’italiano, ed è nato all’Avana 45 anni fa. Ha ottenuto un master in Teologia all’università di Notre Dame, la stessa che nei giorni scorsi aveva invitato Obama a partecipare alla cerimonia di consegna delle lauree. Il nuovo ambasciatore è stato tra i consiglieri di Obama nella campagna per le presidenziali e ha sottoscritto l’appello di 26 personalità cattoliche in favore della nomina a segretario alla Salute di Kathleen Sebelius, criticata da una parte del mondo cristiano per la sua posizione «pro choice» sull’aborto.
«Voglio essere un ponte con la Santa sede», ha dichiarato Diaz, promettendo «continuità» nei rapporti col Vaticano, senza però sbilanciarsi sulla sua personale posizione riguardo alle questioni più controverse, vale a dire i temi etici come l’aborto e la ricerca sulle staminali embrionali, oggetto di polemiche che hanno diviso la Casa Bianca e la conferenza episcopale. In gennaio, il nuovo ambasciatore aveva dichiarato: «Dovunque possiamo, dovremmo far avanzare la vita a tutti i livelli». Una fonte della Casa Bianca, riportata da Catholicnews.com, descrive Diaz come «chiaramente pro life» e spiega che la decisione di scegliere un rispettato teologo, invece di un finanziatore della campagna di Obama o un politico rappresenta un’indicazione «di quanto seriamente l’amministrazione Usa sta considerando le relazioni con il Vaticano». Diaz è un conoscitore e un simpatizzante del pensiero di Karl Rahner e della teologia della liberazione. Il nunzio a Washington, l’arcivescovo Pietro Sambi, ha definito «eccellente» la scelta di Obama.
L’annuncio arriva in un momento delicato dei rapporti tra Usa e Santa sede. Il presidente americano sarà in Italia agli inizi di luglio per il G8, e vedrà il Papa.

Il Vaticano segue con attenzione le mosse di Obama, con il quale c’è sintonia sull’approccio multilaterale alla politica internazionale e sul Medio Oriente, mentre le posizioni sono più distanti sui temi etici. L’opposto di quanto accadeva con Bush.

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