Teppista arrestato grazie ai tifosi

da Torino

Appena passata la mezz’ora di Juve-Udinese, Alessandro Del Piero calcia una punizione dal limite dell'area: Handanovic non trattiene e Chiellini finisce per terra (regolarmente) contrastato da Coda. Rigore o no? Per il popolo bianconero sì, per l'arbitro Farina no. Dettagli, non fosse che dal settore adiacente la curva Scirea parte un petardo - simil bomba carta - che fa un baccano del diavolo scheggiando una delle protezioni a bordo campo. Succede poi che la civiltà di alcune decine di persone permetta agli steward e alle forze dell'ordine di identificare l'autore del gesto: Nicola Ravasio, 27 anni di Bergamo (nella foto). Arrivato a Torino con la fidanzata e, chissà perché, anche con un petardo di quelli non innocui. Capelli raccolti da una bandana rigorosamente bianconera, una maglietta con la scritta «mi piacciono le ragazze che cantano Si La Do». Alla mancata concessione del rigore, si è alzato, infilato una mano in tasca e dimenticato le normali regole del vivere civile. Poi ha ripreso posto come se nulla fosse successo: peccato che i suoi vicini abbiano cominciato a dargli del delinquente indicandolo in maniera esplicita. All'arrivo degli steward, il «signor» Ravasio è stato sollevato e portato dritto in Questura dove ha mostrato segni di ebbrezza. Si è poi saputo che il posto da lui occupato nella tribuna family era stato venduto dalla Juve in abbonamento. E Ravasio non aveva alcuna delega che lo legittimasse a sedersi su quel seggiolino. Il tifoso è stato poi arrestato e oggi o domani verrà processato per direttissima. Anche la sua ragazza è stata identificata e comunque non trattenuta.


Tornando allo stadio, una volta capito come stavano andando le cose, dalla vicina curva Scirea siano cominciati a piovere insulti nei confronti di chi aveva permesso l'identificazione del soggetto: «pubblico di m...», «libertà per gli ultras», «infami» e via farneticando. Si è anche rischiato una rissa, ma l’intervento degli steward ha evitato che accadesse.

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