Termoli, ambulante malmenato dai vigili

Un venditore indiano di collanine è stato preso e trascinato sull’asfalto con la forza da tre agenti della polizia municipale. I passanti hanno seguito stupiti l’episodio. Lo straniero vendeva merce lungo il corso (foto tratta da Primonumero.it). L'amministrazione smentisce

Termoli, ambulante malmenato dai vigili

Termoli - Un venditore ambulante di collanine, probabilmente di origine indiana, è stato preso e trascinato sull’asfalto con la forza da tre agenti della polizia municipale, uno dei quali lo teneva per il collo fino a portarlo nell’auto di servizio e chiuderlo nel portabagagli. I vigili tentavano di stappargli di mano una cassetta di legno che all’interno conteneva qualche braccialetto. I passanti hanno seguito stupiti l’episodio: "Poveraccio, e lasciatelo stare", "pensate invece ai problemi seri", inveiva la gente contro i vigili.

La ricostruzione del pestaggio È successo la sera del 23 agosto scorso a Termoli, città costiera del Molise, in provincia di Campobasso: secondo quanto riferisce oggi il sito internet dell’associazione cittadina "Primonumero", lo straniero vendeva merce lungo il corso e quando ha visto i vigili ha raccolto tutto per andare via, ma uno degli agenti è riuscito ad afferrargli la valigetta. Ne è nata una colluttazione perché lo straniero non voleva lasciare la sua merce ed è finito a terra: il venditore ambulante urlava e piangendo chiedeva aiuto, aveva gli occhi terrorizzati. Un ragazzo che passava di lì si è avvicinato agli agenti dicendogli che era un avvocato e che la loro reazione era stata eccessiva e che "non potevano permettersi di comportarsi in quel modo".

La lite con gli agenti Gli agenti, sordi alle richieste dei passanti, hanno trascinato il venditore, assieme alla sua cassetta di legno, fino alla vettura parcheggiata di fronte all’entrata posteriore del Municipio. L’intenzione - continua Primonumero - era quella di infilarlo nel bagagliaio e così i vigili hanno cercato di alzare di peso il venditore, mentre continuavano a tenergli la testa con forza dentro il cofano. Il responsabile della polizia municipale di Termoli Rocco Giacintucci ha sostenuto di non sapere nulla dell’accaduto: "Una cosa però è certa: se i vigili hanno agito in quel modo è perché evidentemente c’è stata una reazione spropositata del venditore ambulante. Le regole in qualche modo le dobbiamo fare rispettare. Capisco che certe scene possono apparire più o meno cruente, ma dipende dalla reazione del soggetto".

La smentita del Comune Nessuna violenza sul venditore ambulante extracomunitario fermato la notte tra sabato e domenica dai vigili urbani di Termoli. Il sindaco della città, Vincenzo Greco, ha chiesto al comandante del corpo "una relazione dettagliata sull’accaduto", ma il comune smentisce categoricamente le notizie su presunte aggressioni o percosse da parte dei vigili urbani. Secondo la ricostruzione l’immigrato del Bangladesh, regolare e residente a Roma, è stato fermato durante un controllo contro il commercio abusivo. Il giovane, senza licenza, ha tentato di non farsi sequestrare la merce ed è scivolato a terra proteggendo con il corpo il pacco contenente collane e monili vari.

Solo dopo diversi tentativi i vigili sono riusciti a farlo alzare e ad identificarlo. "Non c’è stata violenza - aggiungono al Comune della città costiera - nè tantomeno gli agenti hanno tentato di rinchiuderlo nel bagaglio dell’auto. Questo non risponde assolutamente a quanto accaduto". 

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