Terranova racconta l'eterno ritorno dell'anima mistica

Margherita è un romanzo mistico e civile, antico e moderno, che racconta la donna come idea in cammino

Terranova racconta l'eterno ritorno dell'anima mistica
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Margherita non è senza peccato, nessuna delle due, né la santa né la commessa. Margherita, l'una e l'altra, è coraggio e ricerca, caduta e speranza, morte e redenzione. È vivere more uxorio quando la Chiesa per questo faticava a perdonare. È trovare la grazia quando pensavi di averla perduta. È vita vera, reale, e vocazione mistica. È strada e convento. È un supermercato e un condominio abitato da gente straordinaria. È che non sai mai dove si trova la voglia di scantonare.

Ci sono romanzi che sembrano scritti per attraversare i secoli, come se le parole avessero la memoria del tempo. Margherita, di Annalisa Terranova (Ianieri edizioni, pagg. 183, euro 18), è uno di questi. È un libro che respira due vite, due epoche, due donne separate da otto secoli e unite da una ferita comune: la ricerca di sé. C'è una Margherita che nasce nel 1247, e un'altra che arriva nel mondo contemporaneo. Tutte e due vengono al mondo in un borgo toscano, come fiori spuntati tra le pietre. La prima è la donna che la storia ci ha lasciato: Margherita da Cortona, peccatrice e poi santa, scacciata dal padre, salvata dall'amore divino, capace di trasformare il dolore in una forma di luce. L'altra, quella moderna, è una commessa di supermercato a Roma, intrappolata in una vita piccola, dentro una spiritualità confusa e un quotidiano che non consola. Anche lei è stata cacciata, anche lei cerca una casa che non sia solo un tetto, ma un luogo dove imparare a respirare di nuovo. Terranova costruisce un ponte tra le due e lo fa con una lingua limpida e intima, dove il sacro e l'umano si sfiorano come in un quadro rinascimentale. La scrittura diventa specchio: l'antica Margherita, la santa di Cortona, guarda l'altra e la riconosce, perché le loro solitudini si parlano. Sono due riflessi della stessa ansia di libertà, due declinazioni dello stesso destino femminile.

La Margherita moderna trova rifugio in un condominio che sembra una piccola isola fuori dal mondo, con il signore dei numeri, il signore della poesia, un angelo custode. Dentro quelle stanze abitate da persone eccentriche e sagge, da anime che coltivano studi inutili e necessari, riscopre un linguaggio dimenticato: la lentezza, l'ascolto, la possibilità di una redenzione interiore. È qui che Terranova nasconde il cuore simbolico del romanzo. Ogni incontro è una prova iniziatica, un passo verso un altrove.

Margherita è un romanzo mistico e civile, antico e moderno, che racconta la donna come idea in cammino. È la storia di una libertà difficile, di una grazia che nasce solo attraversando la colpa. Nel dialogo tra le due Margherite si rivela la domanda più antica: è possibile rinascere due volte?

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