Due forti scosse di terremoto, di magnitudo 8 e 5,8, hanno colpito il Perù nel tardo pomeriggio di mercoledì. Si calcola che le vittime siano circa 450, migliaia i feriti. Ma il bilancio è destinato a crescere. Lepicentro del sisma è stato localizzato nel Pacifico, a una profondità di 41 km, a 167 km da Lima, la capitale. La prima scossa, la più forte, sè fatta sentire verso le 18.41 ora locale, le 0.30 in Italia; la seconda si è avvertita 25 minuti dopo.
I centri più colpiti sono le città di Pisco, sul mare, e Ica, non lontano dalla costa, entrambe a quasi 300 km a sud di Lima. A Pisco, decine di persone sono morte nel crollo di una chiesa durante la messa. Il 70% degli edifici è crollato, mentre Ica è distrutta per oltre un quarto. Manca lelettricità e le comunicazioni sono interrotte. Gli ospedali, lesionati, sono al collasso: in quello di San José di Chincha, vicino a Ica, il numero dei feriti è talmente alto che molti hanno dovuto essere sistemati per terra. «I muri dellospedale hanno ceduto, non ci sono più lettini», racconta Hernando. Sua figlia deve fare una radiografia, ma la mancanza di elettricità allunga drammaticamente i tempi.
Si scava con le mani tra le rovine e i corpi estratti sono disposti in strada. José Flores, appena 12 anni, è accovacciato accanto al cadavere della madre, disperato.«Non sappiamo dove metterla», dice.
Pisco e Ica si trovano nellarea più turistica del Paese, vicino a Nazca e Paracas, culla della civiltà preincaica. Secondo la Farnesina, non sarebbero rimasti coinvolti italiani. «Ci sono stati segnalati due gruppi di connazionali, quasi tutti rintracciati», ha dichiarato il capo dellunità di crisi, Elisabetta Belloni. LItalia ha già stanziato 200mila euro per gli aiuti e il nostro governo sta per inviare squadre di soccorso. Anche la comunità internazionale si è mobilitata, inviando aiuti.
Alle due prime forti scosse ne sono seguite altre di assestamento, una decina. Fra queste, una forte è stata avvertita alle 10.13 ora locale, le 17.
Il Centro allerta tsunami del Pacifico aveva lanciato un allarme, poi revocato. Era dal sisma del 1970, in cui perirono 70mila persone, che in Perù non si era visto un terremoto così devastante.
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