Ore dodici, sulla scrivania di Stefano Maullu c’è un elenco di sessantadue pagine. Trenta nomi, cognomi e indirizzi per ogni foglio. Totale, 1862 milanesi e lombardi disponibili a dare una mano in Abruzzo. Le sessantadue pagine, alle diciotto, si sono triplicate o quasi diventando un fascicolo alto un centimetro. Uomini e donne, pensionati e studenti con la voglia, tanta voglia di aiutare concretamente le popolazioni investite dal sisma. «È una gara di solidarietà continua» racconta l’assessore regionale alla Protezione civile Maullu: «Una gara che apre il cuore e che sommerge gli uffici di email, sms e telefonate. Come sempre Regione Lombardia ha messo a disposizione uomini, mezzi, supporto sanitario e tecnologie ma c’è anche la disponibilità dei singoli cittadini che però seguono il nostro invito a non mettersi in moto spontaneamente. Altrimenti? Si rischierebbe di portare confusione piuttosto che aiuto». Già, «in questa fase meglio coordinarsi con gli uffici, lo staff della Protezione civile oppure scrivere alla mail stefano_maullu@regione.lombardia.it piuttosto che andare allo sbaraglio». Infatti, dieci minuti dopo l’evento, nel cuore della notte, Regione Lombardia si è messa in moto: «Abbiamo immediatamente inviato una squadra di tecnici addetta allo scouting ovvero alla verifica della situazione. E, poi, una prima colonna di soccorso regionale - centoventi uomini con compiti logistico-sanitari - partiti dal centro polifunzionale di Legnano mentre una seconda colonna è partita nel pomeriggio» illustra l’assessore Maullu. Il tutto in raccordo con il dipartimento nazionale della Protezione civile. Ma vediamo, in dettaglio, come la Lombardia sostiene l’Abruzzo. Quaranta tende ognuna in grado di ospitare 250 persone, 100 tende ministeriali, 35 pneumatiche con adeguata dote di brande e coperte. E sul piano sanitario due posti «medico-avanzati» di primo e di secondo livello con una trentina di medici, il doppio di infermieri e altrettanto di tecnici anche del nucleo biologico-chimico-batteriologico oltreché due elicotteri, mezzi di rianimazione «ad alta complessità» e una ventina di ambulanze. La Lombardia c’è anche sia sul fronte dell’assistenza sociale - 5 cucine da campo (14 cuochi a disposizione) in grado di sfornare complessivamente 2.500 pasti all’ora - sia con dodici squadre composte da ingegneri e tecnici specializzati nella verifica dell’agibilità degli edifici. Un impegno «concreto» che, ancora, si declina in otto squadre cinofile, una ventina di operatori acqua-luce-gas e, perfino, con quattro torri-faro. Insomma, un contributo generoso messo in campo dalla Regione in collaborazione con il Comune di Milano, Croce rossa, Vigili del Fuoco, 118, associazioni volontari e Aem-A2A che, tra l’altro, ha inviato nei luoghi del dramma pure con generatori e due automezzi «Scam attrezzati per il ripristino di linee elettriche a media e bassa tensione». Sforzo notevole con un migliaio di volontari, tra quelli partiti e pronti alla partenza per alleviare le sofferenze che, nella Provincia dell’Aquila, potrebbero anche mettere a disposizione 1.764 sacche di sangue mentre 300 unità al giorno sarebbero disponibili già da oggi, utilizzando e incrementando la raccolta quotidiana. Numeri di uno «sforzo mirato» commenta Roberto Formigoni: «Azione di solidarietà, pronta e efficace, che Regione Lombardia può mettere in campo grazie allo spirito di iniziativa e alla disponibilità di tante persone e gruppi organizzati provenienti da tutti i territori».
Un’«azione» prosegue il governatore «resa possibile dal coordinamento e dalla preparazione che la Regione ha svolto costantemente nei confronti di queste realtà». Un applauso ai lombardi che, sa Formigoni, «compieranno la loro parte fino in fondo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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