Non andrà a Villa Certosa né a Palazzo Grazioli. Ma presto abbandonerà lalbergo di Montesilvano (Pescara), dove ora vive insieme con altri 300 terremotati e troverà ospitalità in un appartamento del presidente del consiglio, in pieno centro storico a Roma. Dopo che il terremoto gli ha distrutto labitazione, laquilano Antonio Bernardini ha dormito prima in automobile, poi in tenda. Quindi si è trasferito in un albergo di Pescara, e alla fine, «sfrattato» dagli atleti dei Giochi del Mediterraneo, è approdato a Montesilvano. Nei giorni scorsi la Protezione civile gli ha messo sotto il naso un questionario e lui, arrivato alla domanda sulle «preferenze abitative» ha barrato la casella «appartamento in affitto». Aggiungendo a penna: «Preferenza Palazzo Grazioli oppure Villa Certosa». Una provocazione? Lui ha giurato di no, ricordando che era stato lo stesso premier, allindomani del sisma, a mettere ufficialmente a disposizione le sue abitazioni.
Provocazione o meno, Silvio Berlusconi non ha fatto una piega, anzi. «Finalmente qualcuno che si fa avanti - ha commentato -, fino a oggi non erano mai arrivate richieste».
Dopo terremoto Promessa mantenuta Silvio offre a sfollato una sua casa a Roma
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