Terremoto, protesta dell'Aquila Il Consiglio è davanti al Senato

Seduta straordinaria dell’assise civica aquilana convocata davanti al Senato: si chiede la proroga della sospensione fiscale e la certezza sui fondi della ricostruzione. Il sindaco Cialente (Pd): "Ci sentiamo soli"

Terremoto, protesta dell'Aquila 
Il Consiglio è davanti al Senato

Roma - Circa 300 terremotati aquilani hanno invaso Roma, con due autobus organizzati e con automobili private, per raggiungere palazzo Madama e dare sostegno ai propri consiglieri nella seduta straordinaria dell’assise civica aquilana convocata davanti al Senato per chiedere la proroga della sospensione fiscale per tutti e certezza sui fondi della ricostruzione.

Un Consiglio comunale "particolare" Nel consiglio comunale sono intervenuti i consiglieri di maggioranza e opposizione e tutti hanno chiesto un impegno più concreto dell’esecutivo. Ha preso la parola anche l’ex presidente del Senato Franco Marini, abruzzese, per il quale è necessario costruire in Parlamento una politica condivisa tra le diverse forze politiche per attuare meglio la ricostruzione in Abruzzo. Al termine del consiglio comunale una rappresentanza di terremotati, un centinaio di persone, si è messa in marcia per le vie della città con striscioni e le classiche bandiere aquilane nero-verdi per raggiungere la sede della Rai in viale Mazzini.

Aquilani in piazza a Roma I cittadini dell’Aquila hanno risposto all’invito del presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, a una "mobilitazione permanente almeno fino a quando il resto del Paese non avrà compreso le difficoltà della situazione delle aree colpite dal terremoto del 6 aprile 2009". A Roma era presente anche una delegazione di sindaci del cratere, partita con un altro pullman dalla sede provvisoria dell’Amministrazione comunale. C’è anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo. I cittadini hanno portato bandiere neroverdi - i colori della città - e cartelloni con scritto "Sosteniamo L’Aquila", oppure "Legge ad Urbem" per chiedere una normativa specifica per il sisma.

Cialente va all'attacco "Prima sentivamo il governo con noi, il Paese con noi: ora non sentiamo più il governo dietro di noi", ha detto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente parlando con i giornalisti prima di aprire i lavori del Consiglio comunale organizzato vicino al Senato. "La ricostruzione - ha aggiunto - è completamente bloccata: se hanno deciso di non ricostruire ce lo dicano". L'esponente del Pd ha sottolineato che il nodo centrale è la "mancanza di soldi" e per questo "si sta bloccando anche la ricostruzione di edifici strategici, come la Questura". C’è poi il nodo delle tasse: "Restituire in cinque anni - ha detto Cialente - le tasse che non abbiamo pagato per le nostre famiglie è come avere un mutuo da pagare da 250 milioni. Inoltre abbiamo ancora 32 mila sfollati senza case".

La protesta contro la Rai Tanti anche i cartelli di protesta contro la scelta del Tg1 di non trasmettere notizie sulla mobilitazione generale del 16 giugno scorso, all’Aquila, con migliaia di persone a bloccare l’autostrada. I cittadini sono pronti per questo motivo a manifestare in tarda mattinata davanti alla sede Rai di viale Mazzini.

"Abbiamo avuto adesioni - spiega Annalucia Bonanni del comitato cittadino 3e32 - dalla Fnsi, dal popolo delle agende rosse, da Nuova Resistenza di Sonia Alfano, dalle Valigie blu e da Articolo 21. Siamo pronti ad andare alla Rai così come i friulani fecero a Trieste nel ’76, per protestare contro un’informazione che non li rappresentava".

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