Due morti, un ferito che si salverà, il presunto assassino già in manette (mancano «solo» le comparazioni balistiche per stabilire se i colpi sono partiti tutti dall'arma dei delitti, peraltro già ritrovata) e tanti misteri. Gli investigatori del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri non sono certo stupiti o spiazzati dall'esecuzione avvenuta in piazza Giustino Fortunato, a Bruzzano giovedì sera. Quando un 37enne pregiudicato clandestino di origine albanese - arrestato due ore più tardi dalla Polstrada di Guardamiglio nell'area di servizio di San Zenone al Lambro, sull'autostrada Milano Bologna, con la pistola sotto un sedile - intorno alle 20.50 ha quasi fatto una carneficina. Sparando sì contro precisi obiettivi, due cugini albanesi, ma in mezzo alla gente in un orario in cui si è rischiato davvero molto. A parte il movente (naturalmente ancora sconosciuto ma probabilmente di basso livello secondo gli esperti della Omicidi) in questa vicenda è come se ci fosse un morto in più, qualcosa che (solo?) in apparenza sembra non tornare.
Rivediamo la scena dell'agguato come in una pellicola al rallentatore. L'albanese omicida arriva a piedi in piazza Fortunato. Armato di una pistola calibro 9 si dirige verso due uomini che stanno parlando, i cugini Arben e Mondi Khtella, 41 e 38 anni, anche loro entrambi pregiudicati e clandestini. Contro Arben spara 4 colpi, tre lo raggiungono all'addome e l'ultimo, tipico delle esecuzioni, alla testa, per finirlo. Kthella stramazza a terra e muore subito. Il suo assassino rincorre il cugino del morto, probabilmente con l'intenzione di fargli fare la stessa fine. Mondi Kthella, 38 anni, riesce però a salvarsi raggiungendo i giardinetti della piazza dove si nasconde: anche se l'assassino gli spara due colpi, infatti, è solo uno ad andare a segno, nel torace. A quel punto, rapidissimo, l'omicida sale su una vettura parcheggiata ai limiti della piazza, una Opel Corsa di colore chiaro. E, a tutta velocità, imbocca via Caltagirone e via della Marna, diretto verso l'ingresso dell'A4 di Cormano.
Intanto al 112 cominciano ad arrivare una decina di telefonate da parte dei residenti della zona che segnalano il fatto criminoso. Una volta sul posto i militari, troveranno però non uno bensì 2 cadaveri: quello di Arben Kthella in piazza Giustino Fortunato e quello di un muratore egiziano di 36 anni, Ibrahim Sharara, ucciso con tre colpi di calibro 9 che lo hanno raggiunto alla schiena come un tirassegno a qualche centinaio di metri dalla piazza, in via Della Marna, tra il marciapiede e la strada.
Mentre Mondi viene ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Fatebenefratelli (ma non corre pericolo di vita) la centrale operativa di via della Moscova dirama via radio la descrizione della vettura dell'omicida. Saranno gli uomini della Stradale di Guardamiglio-Lodi a individuare l'albanese nell'area di servizio di San Zenone al Lambro, sulla A4, intorno alle 22.30: sotto un sedile ha la pistola appena usata.
Gli investigatori ora sentono i testimoni e guardano i filmati delle telecamere. Resta l'interrogativo del movente di questo duplice omicidio.
Una lite degenerata? Uno sgarro nell'ambito di qualche traffico forse di stupefacenti? E, soprattutto, che ruolo ha avuto in tutto l'egiziano? I carabinieri sono certi che l'albanese arrestato dovesse conoscere il nordafricano visto come lo avrebbe ucciso. Dubbi e ipotesi, però, potranno forse essere risolti solo dopo i risultati della comparazione balistica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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