Il livello di allarme è salito a critical, il più alto stadio di allerta, che per i servizi di sicurezza significa che un nuovo attacco potrebbe essere imminente. Perché quel che è certo - dopo la conferma che l’auto schiantatasi sabato notte contro l’aeroporto di Glasgow era il tentativo fallito di un nuovo attacco islamico - è che l’intero Regno Unito è il target di una nuova ondata di terrore e che l’intenzione degli estremisti era di mettere a segno una serie di attacchi coordinati, compreso quello simbolico in Scozia, la terra del neo-premier Gordon Brown. Secondo la rete Usa Abc, l’intelligence americana aveva ricevuto due settimane fa una segnalazione su un possibile attentato terroristico a Glasgow e aveva avvisato anche di probabili attacchi contro aeroporti e aerei nella Repubblica ceca.
Insomma, l’ansia cresce a Londra e in tutto il Paese, nonostante la vita quotidiana degli inglesi continui a scorrere in un’apparente normalità. Cinque arresti tra Glasgow, Liverpool e il Cheshire (due dei fermati, secondo la rete britannica Sky News che cita fonti di Scotland Yard, sarebbero medici), un’esplosione controllata, un nuovo raid della polizia a Newcastle sono la conseguenza delle imponenti misure di sicurezza scattate dopo il ritrovamento, venerdì scorso, nel cuore di Londra, di due Mercedes imbottite di bombole di gas ed esplosivo: il primo tentativo degli estremisti islamici di sperimentare l’uso delle autobomba in Europa. Peter Clarke, responsabile della sezione antiterrorismo di Scotland Yard, ha rassicurato l’opinione pubblica: le indagini «fanno rapidi progressi».
Nei prossimi giorni e settimane - ha precisato - si potrà avere una conoscenza completa della rete terroristica e dei metodi utilizzati.
Gli agenti inglesi ieri hanno deciso di far esplodere un’auto nel parcheggio del Royal Alexandra Hospital di Glasgow, dove è ricoverato uno dei due asiatici che sabato hanno tentato l’attacco all’aeroporto scozzese. Una misura precauzionale, a causa del sospetto che il veicolo fosse collegato al mancato attentato. L’asiatico ricoverato - hanno riferito testimoni - ieri si era cosparso di benzina e si era dato fuoco al grido di «Allah, Allah» prima di schiantarsi contro un’ala dell’aeroporto. L’auto, a bordo della quale c’era un altro asiatico, tuttavia, non è esplosa come previsto e dopo una colluttazione con la polizia, i due sono stati arrestati e uno di essi, col corpo ricoperto di ustioni, è finito al Royal Hospital di Londra.
Sono ore frenetiche, insomma, per i servizi di sicurezza britannici. Dopo i due arresti di Glasgow, le manette sono scattate ieri anche per altri due sospetti, arrestati nel Cheshire, nord-ovest dell’Inghilterra, mentre percorrevano in auto l’autostrada. Si tratterebbe di un uomo e una donna, rispettivamente di 26 e 27 anni. L’ultimo arresto, il quinto, è avvenuto invece a Liverpool, in un quartiere abitato da molti studenti asiatici. Per bloccare il sospetto terrorista, la polizia avrebbe usato una speciale pistola paralizzante.
Un «uomo chiave» sarebbe invece ancora in libertà. Per Downing Street non ci sono più dubbi: dietro ai reiterati tentativi di attacco, i due episodi di Londra e quello di Glasgow sono collegati e coinvolgono estremisti islamici. Ma con una novità importante: secondo fonti di Sky news, gli arrestati, a differenza di quelli che agirono nel 2005, non sono «British-born», dunque inglesi.
Eppure, proprio come avvenne il 7 luglio 2005, «life goes on», la vita continua. I servizi di sicurezza ieri hanno rivisto il dispiegamento di uomini previsto per il megaconcerto organizzato a Wembley dai figli di Lady Diana per ricordarne il decennale della morte. Imponenti i controlli: 450 agenti in azione fra i circa 63mila spettatori, invitati esplicitamente dalla polizia a usare la rete pubblica di trasporti al posto delle auto private. L’evento, tuttavia, si è svolto nel massimo ordine.
Sotto stretta osservazione tutti gli scali del Regno Unito.
In serata il terminal dell’aeroporto londinese di Heathrow, il principale della capitale, è stato chiuso per breve tempo a causa di un pacco sospetto. Imponenti misure di sicurezza anche per il torneo di Wimbledon. Si susseguono, intanto, gli appelli ai cittadini perché collaborino e forniscano indicazioni utili su movimenti e persone sospette.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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