Terrorismo Spari all’aeroporto di Delhi, ma è falso allarme

Per qualche attimo si è temuto un bis. Per qualche minuto ieri sera è scattata l’allerta terrorismo all’aeroporto di New Delhi per una sparatoria tra forze di sicurezza e un commando armato. La notizia, diffusa dall’emittente inglese Bbc, si è presto rivelata un falso allarme. Un testimone oculare poco dopo ha detto che le operazioni di traffico continuavano tranquillamente nello scalo Indira Gandhi e la polizia ha smentito le voci su sei morti e feriti. Secondo la televisione indiana, nel terminal erano risuonati due rumori secchi, ma gli agenti non hanno trovato nulla di sospetto.
Da ieri le autorità avevano imposto lo stato di massima allerta in tutti i principali aeroporti del Paese per il pericolo di possibili attacchi aerei dopo la strage di Mumbai. Controlli strettissimi sui bagagli e sui passeggeri sono in vigore nei tre scali di Mumbai, Bangalore e Chennai. «Le misure - ha spiegato il numero uno dell’Aeronautica militare, Fali Major - si basano su un avvertimento ricevuto dal nostro governo». Gli elementi raccolti dai servizi segreti indicherebbero che adesso il rischio è quello di uno o più attacchi aerei, proprio come avvenne contro le Torri Gemelle e contro il Pentagono a Washington. L’emergenza sarebbe scattata a causa di un messaggio minatorio spedito per e-mail alle autorità a nome dei «Mujaheddin del Deccan»: lo stesso gruppo ultra-islamico, che ha rivendicato l’attacco a Mumbai.
Intanto dopo la tappa di New Delhi Condoleezza Rice è giunta ieri in Pakistan, accusato dall’India di aver appoggiato gli attentati dell’ex Bombay.

Al governo di Islamabad il segretario di Stato Usa ha ribadito la richiesta di seguire la «linea dura» contro il terrorismo. Da parte sua il Pakistan si è impegnato ad aiutare l’India a indagare sugli attentati di Mumbai e promuoverà «un’azione dura» contro il terrore.

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