Furia jihadista contro una chiesa: morti oltre 40 fedeli

Il raid è stato perpetrato da membri delle Forze Democratiche Alleate (ADF) intorno all'una di notte e ha colpito la chiesa di Komanda. Ecco cosa è successo nella Repubblica Democratica del Congo

Furia jihadista contro una chiesa: morti oltre 40 fedeli
00:00 00:00

Nella Repubblica Democratica del Congo oltre 40 persone sono rimaste uccise in seguito ad un attacco sferrato da parte di ribelli sostenuti dallo Stato Islamico ad una chiesa cattolica situata nell'est del Paese. Il raid è stato perpetrato da membri delle Forze Democratiche Alleate (ADF) intorno all'una di notte e ha colpito la chiesa di Komanda. Diverse case e negozi sono stati incendiati. Gli assalitori, armati di machete, hanno fatto irruzione nel sito sacro, nella provincia di Ituri, e fatto razzia. "Più di 21 persone sono state uccise a colpi d'arma da fuoco, sia all'interno che all'esterno, e abbiamo registrato almeno tre corpi carbonizzati e diverse case bruciate. Ma le ricerche continuano", aveva dichiarato in un primo momento all'Associated Press Dieudonne Duranthabo, coordinatrice della società civile a Komanda. Il bilancio delle vittime sarebbe tuttavia aumentato con il passare delle ore, come riferito da una stazione radio sostenuta dalle Nazioni Unite.

Chiesa attaccata in Congo

Immagini condivise online sembrano mostrare strutture in fiamme e corpi sul pavimento della chiesa. La stessa stazione radio delle Nazioni Unite ha affermato che gli aggressori provenivano da una roccaforte a circa 12 chilometri dal centro di Komanda e che sono fuggiti prima dell'arrivo delle forze di sicurezza. "Quello che sappiamo stamattina è che c'è stata un'incursione di uomini armati con machete in una chiesa non lontano da Komanda, dove diverse persone sono state uccise e massacrate e alcuni negozi sono stati dati alle fiamme", ha spiegato il tenente Jules Ngongo, portavoce dell'esercito congolese a Ituri.

"Siamo davvero delusi perché è incredibile che una situazione del genere possa verificarsi in una città dove sono presenti tutti i responsabili della sicurezza", ha detto Duranthabo. "Alcuni cittadini hanno iniziato a fuggire dalla zona e si stanno dirigendo verso Bunia", ha aggiunto la coordinatrice chiedendo "un intervento militare il prima possibile, poiché ci è stato detto che il nemico è ancora vicino alla nostra città".

La minaccia del terrorismo islamico

Il Congo orientale ha subito attacchi mortali negli ultimi anni da parte di gruppi armati, tra cui le ADF e i ribelli sostenuti dal Ruanda. Le ADF, che hanno legami con lo Stato Islamico, operano al confine tra Uganda e Congo e spesso prendono di mira i civili. Il gruppo ha ucciso decine di persone nell'Ituri, all'inizio di questo mese, in quello che un portavoce delle Nazioni Unite ha descritto come un bagno di sangue. L'ADF, nato come movimento ribelle in Uganda negli anni '90, ha spostato le sue operazioni in Congo all'inizio degli anni 2000. Il gruppo ha giurato fedeltà allo Stato Islamico nel 2019 e negli ultimi anni ha compiuto una serie di brutali attacchi nel Congo orientale.

"Esprimo la più ferma condanna per l’attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, dove un gruppo terrorista legato all’ISIS ha ucciso oltre 40 civili", ha scritto il ministro degli Esteri dell'Italia, Antonio Tajani, su X. "I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L’Italia è vicina alle famiglie delle vittime e al popolo congolese", ha aggiunto.

"Esprimo profondo cordoglio per le vittime dell'efferato attacco compiuto contro una chiesa di Komanda, nella Repubblica democratica del Congo. Ai loro familiari e all'intera comunità colpita giungano la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Quanto accaduto rappresenta l'ennesimo, grave e tragico episodio di violenza contro i cristiani.

È urgente che la comunità internazionale assuma con determinazione la responsabilità di tutelare questi diritti, contrastando ogni forma di fanatismo e proteggendo chi vive sotto costante minaccia per la propria fede", ha invece dichiarato il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica