Terry, la «Lady X» che spaventa il Pd: «Non devo spiegazioni a nessuno»

nostro inviato a Bari

Sui giornali c’è finita come personaggio chiave dell’inchiesta pugliese sui fratelli Tarantini. Terry De Nicolò è la misteriosa «barese residente a Milano» che le Fiamme gialle avrebbero interrogato qualche giorno fa come indagata, almeno secondo le cronache, che però sul reato ipotizzato sono rimaste vaghe. Sullo sfondo il sospetto di legami con politici delle amministrazioni locali targate Pd.
Per giorni questa ragazza, di trentasette anni, ha fatto perdere le proprie tracce. Introvabile, anche per i tanti che per cercarla hanno setacciato il capoluogo lombardo. Invano.
Terry con Milano non c’entra niente, e ora a smentire la sua iscrizione nel registro degli indagati è lei stessa, tramite un avvocato-consulente.
La sua casa è nel centro di Bari, al terzo piano di un bel palazzo di inizio Novecento appena restaurato, non lontano dal rinato Teatro Petruzzelli. Al citofono non risponde nemmeno. Troppe attenzioni intorno a lei, soprattutto negli ultimi giorni, quando il suo nome è saltato fuori. Ma a un certo punto una bella ragazza bruna, lunghi capelli neri, apre il portone. Terry? «No, sono un’amica, lei probabilmente non ha molta voglia di chiacchierare, comunque le chiedo se le va di scendere», spiega prima di infilarsi in ascensore. La De Nicolò controlla dallo spioncino che la ragazza sia sola, poi apre appena la porta e si sfoga, lasciando l’amica sul pianerottolo: «Non devo dare spiegazioni a nessuno, e non ho voglia di vedere gente». Le due parlano sottovoce qualche minuto, poi l’altra ragazza torna in strada. «È stanca, provata. Quello che ha letto non le è andato giù, vuole essere lasciata in pace».
Pochi minuti appena e tocca a un signore in giacca e cravatta salire le scale. È l’avvocato barese Sabino Strambelli. Resta nell’appartamento per più di un’ora, e quando scende Terry è con lui. Si copre il viso con le mani, porta un paio di pantaloni beige e una giacca verde con cappuccio che le nasconde i capelli neri. I due si infilano in una grossa Citroën che con tempismo perfetto si ferma davanti al portone, lei chiude la portiera e si rannicchia sul sedile posteriore, fugge gli sguardi, si volta dall’altra parte. Il legale sospira: «Non c’è niente da dire, non in questo momento. È ancora prematuro persino replicare a quelle che non sono che voci, indiscrezioni della stampa sulla mia assistita». Ma qualcosa dice, e non è di poco conto. «La signora De Nicolò non è indagata. Non è accusata di nessun reato. Ed è stata ascoltata, dalla procura di Bari, soltanto in qualità di persona informata sui fatti». Quanto a Milano, ironizza il legale, «è una città che forse la mia cliente avrà visitato come turista, ma di certo non ci ha vissuto. E in particolare non esiste alcun “asse Bari-Roma-Milano”, come detto da certi organi di stampa». Ma i rapporti con Tarantini di Terry erano professionali o di amicizia? Sul punto Strambelli non si esprime: «Chiarito che lei non aveva alcun ruolo nell'organizzare feste e festini, non ho facoltà di rispondere a questa domanda», spiega, e l’avvocato non si sbilancia nemmeno sul resto. La professione della ragazza? «Al momento non è importante, anzi, io potrei persino non sapere quale sia il suo lavoro». I rapporti con i politici locali? «Non è tema di discussione». Il faccia a faccia con il pm Scelsi? «A questa domanda non posso rispondere». Sono molti i punti su cui, aggiunge il legale, Terry al momento «non ritiene» di dover chiarire.

«Ho avuto l’incarico solo oggi - spiega l’avvocato Strambelli - e abbiamo avuto solo questo primo breve momento di confronto. Al momento il mio mandato è relativo unicamente alla tutela dell’immagine di Terry De Nicolò, rispetto a certe dichiarazioni».

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