«Terzo valico, ecco l’intesa»

«Terzo valico, ecco l’intesa»

Terzo valico, si procede. E soprattutto pare scongiurata la perdita dello stanziamento per dare il via alla riapertura dei cantieri. È questo, in estrema sintesi, il frutto dell’intesa raggiunta ieri nell’incontro voluto dal ministro Altero Matteoli con i vertici delle Ferrovie e di Cociv, la concessionaria dei lavori che ha rinunciato a parte del contenzioso economico all’origine dell’impasse. Le due parti si vedranno ancora la settimana prossima (lunedì un altro vertice «tecnico», nei giorni immediatamente successivi l’incontro definitivo). Passaggi fondamentali che sono stati seguiti minuto per minuto dal senatore Luigi Grillo, Pdl, presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama.
Questo significa, senatore Grillo, che il Terzo valico s’ha da fare e si farà?
«L’accordo fra Cociv e Ferrovie, con la regia del ministro Altero Matteoli, non fa altro che confermare l’importanza di un’infrastruttura che andrà a vantaggio della Liguria e dell’intero Paese».
... e che ha messo d’accordo tutti, a livello trasversale?
«Un momento. Ho sentito in questi giorni dichiarazioni molto avventate e imprecise. Facciamo ordine».
Appunto.
«Allora dico che è vero che il presidente della Regione Claudio Burlando, di recente, ha riconosciuto il Terzo valico ferroviario Genova-Milano come opera essenziale. De resto il governo Berlusconi lo ha già detto nel 2001, e lo ha scritto nella legge Obiettivo. Io stesso, se vogliamo dirla tutta, lo sostengo da più di vent’anni. Ma il problema è un altro».
Quale?
«Non dimentichiamo che nel 2006, governo Prodi, ministro dei Trasporti Bersani, è stato il centrosinistra a togliere la concessione al Cociv per indire una nuova gara per l’assegnazione dei lavori. Poi, però, non se n’è fatto più nulla e i lavori sono rimasti al palo».
Nuova gara che ora Burlando suggerisce di fare, azzerando al situazione.
«Il presidente della Regione insiste. Ma io sono costretto a lanciare l’allarme: rischiamo di giocarci i 750 milioni di euro di finanziamento del primo lotto di lavori».
Per quale motivo?
«È in discussione alle Camere il decreto del governo 70 del 10 maggio scorso che contiene una postilla: una volta pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la delibera di stanziamento della somma da impiegare nelle opere infrastrutturali, non devono passare più di 90 giorni per l’utilizzo, pena la possibile revoca dello stanziamento».
Se si fa la nuova gara...
«...salta tutto, non ci sarebbero i tempi. E allora anche un irriducibile ottimista come me, in realtà dovrei dire: un irriducibile sostenitore dell’opera come il sottoscritto, si dovrebbe rassegnare al peggio».
E il peggio significa?
«Rinunciare per sempre al Terzo valico. Un autentico paradosso, per non dire un controsenso, visto che oggi tutti, ma proprio tutti, sono d’accordo per farlo».
A cominciare dalle Ferrovie.
«Hanno superato i dubbi, anche perché si trovano di fronte alle difficoltà della Tav in Val di Susa».
Il Cociv?
«Per rinunciare al contenzioso, vuole garanzie di fare anche il secondo lotto.

Ma c’è già la piena disponibilità del governo a garantire che, una volta avviata, una grande opera pubblica ottenga il finanziamento totale. C’è da fidarsi».
Quando il via libera ai cantieri?
«Non lo dico più, solo per scaramanzia. Ma ci credo».

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