«Tesori» da indossare Alle milanesi piace il gioiello prêt à porter

Dalle maison nuove creazioni di super lusso anche per il giorno

Veronica Grimaldi

«The diamond are best friend of girl» cantava Marilyn Monroe. La donna milanese sembra tenere presente di questo ritornello al punto da indossare il gioiello di lusso, che prima adoperava e sfoggiava solo di sera anche in pieno giorno.
Ci sono gioielli, infatti, che pur essendo di grande valore, pur essendo sfarzosi si possono tranquillamente indossare anche con un tailleur di giorno. A questo tipo di discorso si prestano in particolar modo le creazioni di Pasquale Bruni (via Spiga 6/A). Le collezioni «Luce» e «Segreti Divini», per esempio: anelli in oro bianco, giallo e rosa con ametista, kogolong, citrino naturale, occhio di tigre, corallo, turchese e diamanti, si possono indossare per una serata importante alla Scala ma anche in ufficio. «Per quanto riguarda i nostri gioielli» afferma Pasquale Bruni «sono i nostri dettagli a fare la differenza e a rendere le nostre creazioni così diverse. Esiste ancora nella mia azienda una cura maniacale per la manifattura e per un certo modo di fare i gioielli tipico del passato ma adattato alle forme moderne. Credo sia questo che ci viene riconosciuto dal mercato: la capacita di dare vita a forme classiche e di innovare nei dettagli più nascosti della gioielleria».
Dietro ad ogni gioiello di Pasquale Bruni, infatti, c’è molto di più di un gioiello. Ci sono metalli nobili e pietre preziose attentamente selezionati, creatività raffinata, design inconfondibile, tecniche d’incastonamento d’avanguardia e soprattutto, all’interno di ogni gioiello, una storia raccontata da piccolissime icone a forma di stelle, fiori, luna, numeri e cuori che rendono le creazioni di Pasquale Bruni, uniche in tutto il mondo.
Dal 1967 è stato proprio Pomellato (via San Pietro all’Orto, 17) che ha avuto l’idea vincente di creare gioielli prèt à porter, che svincolano dalla vecchia classificazione da sera e da giorno. Quest’idea che ha fatto della Pomellato un punto di riferimento nel mondo della gioielleria è tuttora alla base della loro filosofia, che vede il gioiello non come bene d'investimento, ma come accessorio di lusso capace di trasferire delle emozioni a chi lo indossa. Per la stagione autunno-inverno Pomellato consiglia alla donna milanese e non solo, l’esuberanza del «Pin-up» che riassume, e fonde assieme, in un anello da cocktail, l’anima di Pomellato, la linea «Eva», orecchini, anello e ciondolo, che ironizzano su un peccato inconfessato, rileggendo in chiave moderna il cammeo, oggetto le cui radici nascono da un’antica tradizione italiana e sicuramente il «Nudo», gioiello dal linguaggio universale, passepartout per ogni momento della giornata, che nella proposta 2006 utilizza i toni setosi e acquerellati del quarzo rosa, montati su oro dello stesso colore per suggerire abbinamenti ton sur ton. Poi abbiamo Fawaz Gruosi presidente, nonché fondatore, del prestigioso marchio «de Grisogno» (presso Dhm srl via Fatebenefratelli 26). La Maison ginevrina di orologi e gioielli famosa in tutto il mondo per aver riportato in auge nel 1996 una gemma preziosa che l’intero settore della gioielleria aveva sino ad allora ignorato: il diamante nero. E fu subito un successo.

All’inizio erano soprattutto le signore sofisticate di Milano già provviste di un notevole guardaroba di gioielli, a volere i diamanti neri come elemento di novità. Mentre successivamente la richiesta è aumentata e le collezioni ampliate. Il diamante nero viene esposto al Four Seasons Hotel nel periodo pre-natalizio.

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