Il tesoro di Valentino nella rete del fisco

Allo stilista una multa da 33 milioni tra imposte, sanzioni e interessi. Nel mirino dell'Agenzia delle entrate anche i cantanti Little Tony e Umberto Tozzi

Il tesoro di Valentino  
nella rete del fisco

Roma - Fisco contro vip, parte seconda. Riparte l’offensiva del fisco contro i famosi d’Italia che hanno scelto di spostare la propria residenza fiscale all’estero, in località a basso livello di tassazione. Nella rete sono così finiti lo stilista Valentino Garavani e i cantanti Umberto Tozzi e Little Tony.

A tutti è stato contestato proprio lo spostamento della residenza e la cartella esattoriale che è stata loro recapitata reca molti zero. Il mondo della moda è da sempre al centro dell’obiettivo del fisco. Nelle maglie dei controlli dell’erario sono rimasti imbrigliati nel passato Dolce & Gabbana e Gai Mattiolo, ma ora è toccato a Valentino e al suo manager, per un ammontare complessivo di 55 milioni di euro. La contestazione è partita dall’Agenzia delle finanze del Lazio che - secondo quanto reso noto da una anticipazione del settimanale Diva e Donna - avrebbe obiettato allo stilista la residenza a Londra, considerandola fittizia. Gli avrebbe così notificato una multa da 33 milioni tra imposte, sanzioni e interessi dovuti. Ma nei controlli sarebbe incappato anche il socio dello stilista, Giancarlo Giammetti: nei suoi confronti le richieste dell’Agenzia delle entrate ammonterebbero a 22 milioni di euro.

Dal loro ufficio di Londra, con una nota firmata dal managing director Ronald Feijen, lo stilista e il socio spiegano che «da oltre dieci anni, ceduta la loro Maison, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti hanno trasferito la loro residenza e tutti i loro interessi a Londra. Già in precedenza, la loro posizione a tale riguardo era stata oggetto di verifiche e giudicata, sotto ogni profilo, legittima e regolare.

Se oggi si vuole, con una iniziativa inattesa e sorprendente, riprendere il caso, Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti - conclude la breve nota - saranno come sempre a disposizione per fornire tutti i chiarimenti eventualmente richiesti dagli organi competenti».

Un accertamento legato sempre a residenze fittizie spostate all’estero è stato notificato dall’Agenzia delle entrate alla fine del 2008 anche ai cantanti Umberto Tozzi e Little Tony, in relazione a quanto dichiarato negli anni 2001-2005. A Tozzi il fisco avrebbe presentato un conto da 3,4 milioni di euro contestando la residenza a Montecarlo, uno dei Paesi a fiscalità ridotta sul quale il fisco ha sempre tenuto l’occhio fisso, anche dopo la multa miliardaria (in lire) al tenore Luciano Pavarotti. Meno salate le «cartelle» recapitate a Little Tony, nelle quali è contestata la residenza a San Marino: la prima di 250mila euro, la seconda di 100mila euro.

Sono un cittadino della Repubblica di San Marino da sette generazioni e ho sempre pagato le tasse - ha commentato a caldo Little Tony, nome d’arte di Antonio Ciacci -. Il fisco mi contesta di stare in Italia più di 180 giorni all’anno: secondo loro, sono da considerare come residente in Italia e come tale assoggettato alla partita Iva, all’Irap e alle tasse regionali. Per questo mi ha comminato una multa da 160 mila euro, relativa agli ultimi cinque anni.

Il problema - conclude - è che non mi sono mai messo a contare per quanti giorni all’anno sto realmente in Italia e quindi è difficile per me contestare questa decisione. Sto valutando però un ricorso al Garante per la Privacy, visto che gli atti contengono informazioni relative anche alla mia famiglia».

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