Antonio Lodetti
Solitudine, rabbia, dolore, amore, ribellione tra la sua Milano e la campagna pavese. Storie quotidiane tanto vere quanto surreali condite da suoni colorati, che zigzagano tra il blues e la banda di paese, tra la ballad e lorchestrina mariachi. Questo ed altro ancora è il 32enne cantautore e pianista (ma suona anche banjo, chitarra) milanese Stefano Tessadri, che comincia a far parlare di sé con il suo secondo cd Malacuore e laltra sera ha tenuto un suggestivo concerto con la sua band alla Casa 139 di Milano. Viene dal gruppo aperto Caravanserraglio e ha alle spalle una lunga gavetta nei club suonando brani di Tom Waits, Leonard Cohen, De André. Non a caso tra i pezzi forti dello show e del cd cè una assorta versione del classico deandreiano Ballata degli impiccati. Ma le sue canzoni dalla struttura dilatata rivela una certa personalità nei testi (da Pappagallo a La parte migliore di me) sia nelle musiche ora colloquiali (Gli ammazzacommissari), ora da vaudeville (Il circo manicomiale), ora vicine ad atmosfere tex mex e mariachi (una bella versione italiana del traditional Malaguena Salerosa).
Tessadri: cantautore da seguire
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.