Il tesserino anti-sigarette? Creerà i «terzisti del fumo»

Leggo che, dopo un primo, timido e fallimentare tentativo messo in atto all’incirca tre anni orsono, entrerà presto in funzione in tutta Italia un infernale aggeggio: il distributore automatico di sigarette che, conformandosi alle nuove norme che vietano il fumo ai minori di sedici anni, prima richiederà l'inserimento di un apposito tesserino, probabilmente predistribuito agli aventi diritto, al fine di verificare la liceità dell’operazione e solo dopo concederà il desiderato pacchetto.
Fra poco, quindi, i giovani tabagisti italiani si troveranno nella medesima situazione nella quale si trovano da moltissimo tempo i minori americani a proposito dell’alcol e dei liquori che nei negozi colà non possono essere acquistati da chi non dimostri la propria maggiore età. Ora, come se la cavano negli Usa i ragazzini assetati? Semplicemente trovando un maggiorenne disposto a comprare le bevande proibite per loro.
Naturalmente, c’è anche chi si presta per denaro: che so, la confezione di birra costa dieci dollari? Me ne dai cinque in più e l’affare è fatto.


Vedo, quindi, da noi e in prospettiva una nuova e remunerativa professione: quella del «compratore di sigarette per conto terzi».
Basterà collocarsi nei pressi di uno di quei distributori e aspettare (magari, avendo fatto girare la voce). Uno o due euro in più per pacchetto e si può passare una bella e, soprattutto, proficua nottata.

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