Roma - "Dopo piloti, autisti, funzionari pubblici, chirurghi, poliziotti e carabinieri, è assolutamente auspicabile che siano rapidamente effettuati controlli antidroga anche a Piazza Affari. Spero di farlo in collaborazione con Borsa Italiana". E' questa l'idea lanciata da Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del consiglio.
Ai microfoni di KlausCondicio. La proposta per Giovanardi è legittima visto che in borsa gli agenti finanziari si occupano dei soldi dei risparmiatori. "Persone con grande responsabilità a cui vengono affidati i nostri soldi - ha aggiunto il sottosegretario - devono avere doti di equilibrio. Questo test è assolutamente accettabile. Dubito che un risparmiatore voglia affidare i suoi soldi a un trader drogato o alcolizzato. Ci sono pubblicazioni che collegano il crack di New York all’abuso di droga. Allarmi seri da prendere in considerazione".
A sostegno della sua tesi Giovanardi ha citato alcuni studi che sono stati fatti sul problema della droga nella finanza: "Non possiamo non tener conto di denunce di luminari autorevoli come il professor Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento delle Dipendenze della Asl di Milano, del professor Ezio Benelli ,direttore della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm e dell’intellettuale francese Jacques Attali sul forte consumo di cocaina fra i trader di borsa".
Nonostante la proposta comunque Giovanardi avverte: "Intendiamoci la droga non è la causa delle oscillazioni di Borsa, ma sicuramente una concausa, un allarme che va accolto". La proposta comunque suscita polemiche e il Pd attacca con Roberto Giachetti che accusa Giovanardi di vaneggiare.
"Con questa ricostruzione - ha affermato Giachetti - Giovanardi ha fatto il più grande spot per gli antiproibizionisti in questo Paese. È come dire che per vaneggiare e dire delle cose chiaramente e palesemente sopra le righe non c’è alcun bisogno di usare sostanze stupefacenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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