Sarà lui domenica a Catania a ricoprire il ruolo, di certo scomodo, di «vice Palombo». Col capitano blucerchiato fermo ai box per almeno tre settimane, toccherà a Daniele Dessena, probabilmente al fianco del rientrante Poli, il compito di spezzare il gioco avversario e recuperare palloni in mezzo al campo. In una sfida salvezza che si annuncia sin troppo calda e che segna il via dell'avventura di Alberto Cavasin sulla panchina della Sampdoria.
Daniele, che bella responsabilità prendere il posto del capitano.
«Non so se giocherò proprio io al suo posto, di certo Angelo è un giocatore insostituibile, per noi. Lui è un modello, che dà fiducia e tranquillità a tutta la squadra. Ma domenica a Catania andranno in campo i giocatori disponibili, è ovvio». Come va con Cavasin, nel ritiro romano alla Borghesiana?
«Va bene, dai. Il nuovo mister ci sta trasmettendo una grande forza positiva, ci ripete che non dobbiamo avere paura e che siamo una grande squadra. E che possiamo uscire da questa situazione. Ecco, sta puntando molto sulla nostra autostima». La classifica però piange, soprattutto dopo l'incredibile sconfitta col Cesena.
«Certo, non ci nascondiamo dietro un dito. Questo è un momento delicato della stagione, ma ora abbiamo poco tempo, solo queste dieci partite, per mettere a posto le cose».
Dicono che il lavoro di Cavasin sia sin troppo meticoloso, è vero?
«Sì, confermo. Con lui si lavora parecchio. E poi si parla molto, sul lavoro e su come affrontare le partite».
Ma è vero che ha fatto anche un giro di colloqui personalizzati, giocatore per giocatore?
«No, questo no. Diciamo che con lui si parla soprattutto di gioco di squadra, del gruppo».
La Sampdoria tornerà al 3-5-2 che non si vedeva più dai tempi di Mazzarri?
«Il mister ci ha detto che i moduli contano poco. L'essenziale, dice, è che la squadra sia consapevole della sua forza».
A Catania però sarà durissima. Daniele, una risposta sincera: nello spogliatoio avete paura della serie B?
«Fidati che io forse sono tra i più positivi, sempre, in questa squadra. Anche quando le cose vanno male, io mi sforzo sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Per carità, non dobbiamo illuderci che l'obiettivo sia dietro l'angolo, ma credo che questa squadra abbia tutte le carte in regola per raggiungere l'obiettivo...»
Di Carlo, soprattutto a inizio stagione, aveva puntato molto su di te.
«E infatti mi dispiace molto per il suo esonero, tra l'altro io lo avevo avuto anche a Parma. Quando un allenatore viene allontanato, vuol dire che la stagione è stata un fallimento, per tutti. Ma non finirò mai di ringraziarlo, per quello che mi ha dato. E comunque le colpe non erano solo sue, ma anche nostre, dei giocatori».
Una stagione luci ed ombre, anche per Dessena.
«Ero partito bene, poi un problema alla caviglia mi ha fermato».
Secondo molti addetti ai lavori, un giocatore dalle tue qualità potrebbe rendere molto di più.
«Beh, compio 24 anni a maggio e di sicuro posso ancora crescere.
Con la salvezza della Samp.
«Certo, non dobbiamo avere paura ed affrontare queste ultime dieci partite. Senza paura, bisogna pensare positivo».
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