Testamento biologico Finora solo 35 richieste

La montagna ha partorito un topolino. Per il X Municipio, a una settimana di distanza dall’inaugurazione del registro dei testamenti biologici, è giunto il momento della verità. Oggi, infatti, dalle 15 alle 17, nella stanza 147 al quarto piano della sede dell’ex-circoscrizione, si celebra il primo vero giorno di apertura dello sportello (in funzione il mercoledì pomeriggio) creato per accogliere le iscrizioni al registro.
Stando alle prenotazioni effettuate finora, però, i biotestamenti in procinto di venire depositati nel Municipio di Sandro Medici sarebbero solo 35. Numero contenuto se si tiene conto che al neonato sportello può accedere l’intera popolazione residente nel perimetro comunale, e non solo gli abitanti di Cinecittà, essendo la misura adottata quella dell’atto notorio sostitutivo. A rendere poi la cifra ancora più modesta è il clamore suscitato dalla novità. Ma i numeri contano fino a un certo punto, ha ribadito Medici, secondo il quale non sarà la quantità di adesioni che incasserà il registro istituito nel suo Municipio a dare la misura qualitativa dell’iniziativa intrapresa. Anche se, nel suo caso, una risposta positiva da parte dei cittadini di sicuro non guasterebbe. Oltre che a riaccendere il confronto su un tema già caldo, è stato detto che la raccolta dei testamenti biologici avviata nel X Municipio poteva servire da apripista a iniziative analoghe nella Capitale. Si era anche parlato dell’interessamento di alcuni Municipi del centrosinistra. «Stiamo discutendo la cosa con diverse associazioni che si occupano di diritti civili», ha dichiarato il presidente del XI Municipio Andrea Catarci. Più cauto Giammarco Palmieri, presidente del VI Municipio: «C’è stato un dibattito tra i diversi gruppi consiliari, in seguito al quale abbiamo ritenuto opportuno prendere tempo e approfondire la questione». L’argomento è delicato. Quello del testamento biologico è un tema che divide, e dal modo in cui ha accolto la novità sembrerebbe che il centrosinistra non abbia smania d’invischiarsi in una questione penalizzante sul piano dei consensi. Per ora, dunque, il X Municipio resta l’unico ad avere imboccato questa strada.

Sarà il tempo a stabilire se ci troviamo di fronte al «collaudo di un nuovo servizio» al passo con i cambiamenti della società, per usare le parole adoperate dal presidente Sandro Medici o se si è trattato di una provocazione dal sapore «ideologico», come ha detto Alemanno.

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