Politica

Testamento biologico, i teodem in rivolta il Pd è già spaccato

Dl e Ds separati in casa. Dorina Bianchi, capogruppo del Pd in commissione Sanità del Senato al posto di Marino, non ha firmato l’emendamento del suo partito. Rutelli cerca una terza via

Testamento biologico, 
i teodem in rivolta 
il Pd è già spaccato

Roma - Fratture nel Pd. Non si trova una linea comune nemmeno sul testamento biologico. E si apre già un orizzonte di accese polemiche. Dorina Bianchi, da poco nominata capogruppo del Pd in commissione Sanità del Senato, non ha firmato l’emendamento del suo partito che stabilisce che idratazione e alimentazione artificiali siano oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento, prevedendone la sospensione in casi eccezionali, in linea con quanto previsto dalla mozione del Pd votata all’indomani della morte di Eluana Englaro. Una scelta, quella della Bianchi, che prospetta un fiume di polemiche, dopo il contestato avvicendamento con Ignazio Marino alla guida del Pd in commissione. "In attesa di un confronto domani alle 11 e del prosieguo del lavoro della commissione - spiega la Bianchi - io non ho sottoscritto nessuno di questi emendamenti perché voglio restare neutra cercando, fin dove è possibile, di arrivare a un’ulteriore mediazione".

Bersani: "Interessati a dialogo con Udc" "Il discorso di Franceschini mi è piaciuto, in particolare per quello che ha dichiarato sul testamento biologico, sulla collocazione europea, sul lavoro e sul partito stesso". È l’opinione di Pierluigi Bersani. Per quanto riguarda la possibilità di un dialogo con l’Udc, il ministro dell’Economia del governo ombra del Pd ha detto: "Vedremo, certo siamo interessati". "Non dobbiamo essere solo - ha sottolineato - alla ricerca di uomini. Abbiamo un problema di fondo, dobbiamo rilanciare il nostro progetto. Dobbiamo avere il tempo e il modo di un confronto vero, per questo abbiamo eletto un segretario pro tempore che ci possa portare al congresso".

Rutelli alla ricerca della terza via Nemmeno Rutelli ci sta e fa sentire la sua voce. Né di qua né di là. Una terza via fra le posizioni del governo e quella del suo partito. Rutelli deposita un emendamento all’articolo 5 del ddl Calabrò nel quale si dice che "alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale e sono fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono quindi essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento".

Poi apre a delle eccezioni
Francesco Rutelli ha presentato quattro emendamenti, di cui tre a sua firma e uno con Luigi Lusi, che segnano una "terza via" sul nodo dell’idratazione e nutrizione artificiale. Tra chi la ritiene obbligatoria e basta, e chi chiede possano essere rifiutate solo in modo esplicito, l’ex della Margherita affida la soluzione del problema al confronto tra medico curante e fiduciario. Ma, e qui sta la soluzione "alternativa", "nelle fasi terminali della vita - si legge - o qualora il soggetto sia minore o incapace di intendere e di volere, la loro modulazione e la via di somministrazione, da commisurarsi alle aspettative di sopravvivenza, alle condizioni del paziente e alla necessità di non dar corso ad accanimento terapeutico, debbono essere il frutto di una interazione e comune valutazione tra il medico curante, cui spetta la decisione finale, l’eventuale fiduciario e i familiari".

L'emendamento del Pd
Sul nodo più controverso dell’intera partita sul testamento biologico, l’emendamento presentato dal Pd dispone che "l’idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell’ambito del principio di autodeterminazione, nel rispetto dell’articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l’eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento". L’emendamento porta la firma del presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, nonché dei parlamentari Luigi Zanda, Nicola Latorre, Fiorenza Bassoli, Daniele Bosone, Franca Chiaromonte, Lionello Cosentino, Leopoldo Di Girolamo, Ignazio Marino, Donatella Poretti.

Pd: separati in casa Il Pd non ha ancora trovato un punto di incontro in tema di alimentazione e idratazione artificiale, anche se la linea del gruppo è quella espressa nell’emendamento a prima firma Anna Finocchiaro (e sottoscritta anche dai vice Zanda e Latorre), che prevede che "nell’ambito del principio dell’autodeterminazione , nel rispetto dell’articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l’eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della Dat".

Niente vertice al Senato L’ufficio stampa del Gruppo del Partito democratico al Senato informa che per domani non è prevista alcuna assemblea dei senatori. La nota dell’ufficio stampa fa riferimento a voci che si erano diffuse in mattinata di una riunione del gruppo del Pd dedicata al ddl sul testamento biologico e alla quale avrebbe partecipato il segretario Franceschini.

Marino: "Sconforto" Il senatore del Pd Ignazio Marino esprime "sconforto" per la mancata firma della senatrice Dorina Bianchi "agli emendamenti proposti dal suo stesso partito". In una nota il senatore spiega come nel disegno di legge Calabrò divenuto testo base in Senato non compaia una riga sulla tutela della disabilità e dei più deboli.

"Con il nostro intervento - sottolinea - proponiamo misure per sostenere le famiglie di gravi disabili, pensando anche di prevedere il prepensionamento dei genitori con figli che si trovano in stato vegetativo".

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