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Il testamento di Buffon: «Rimarrà un giorno storico»

nostro inviato ad Arezzo

Nello spogliatoio il primo gavettone «pesante» è quello di Trezeguet («ora spero che resti Deschamps e per quanto mi riguarda sono attaccato a questa società»). Escono bagnati fradici il tecnico francese e Cobolli Gigli. «In trecento giorni siamo passati dal baratro alla serie A, abbiamo cento giorni per fare una grande Juve», sottolinea il presidente. Che ora dovrà affrontare gli spinosi casi di mercato. Primo fra tutti Buffon che a caldo evita accuratamente il discorso. Anche se consegna ai microfoni una sorta di «testamento» ai bianconeri. «Godiamoci la festa, questa giornata deve rimanere nella storia mia e della Juve. Un risultato del genere vale più di uno scudetto, del futuro parleremo più avanti». E dopo la partita arrivano i complimenti di Silvio Berlusconi. «Sono lieto del ritorno della Juve in A, il campionato sarà più coinvolgente. E sono contento anche per il Genoa e il Napoli, tre squadre di grandi città renderanno il torneo avvincente».
Del Piero fa il nostalgico: «La serie A ci è mancata. I momenti più difficili della stagione? I lutti dei due ragazzi e del massaggiatore Romeo. Ora è importante che la società abbia un punto di partenza». Che potrebbe essere la conferma di Deschamps. Assicurata dall'amministratore Jean-Claude Blanc che lo include nel progetto quinquennale, confermata a metà da Cobolli Gigli. «Il futuro sarà Deschamps, almeno spero, perché non sono Dio». A dimostrazione che il discorso è ancora aperto. «Blanc non mi ha detto una volta che sarei andato via né l'ho mai detto io - dice il tecnico francese al quale hanno telefonato John e Lapo Elkann - ma sono cose che valuteremo al momento giusto e il discorso non varrà solo per me, ma per tutti. Finito il progetto uno, ora inizierà il progetto due».
Deschamps ha vissuto un anno sofferto, ma non va a caccia di rivincite. «Non sono per le vendette, ho fatto questa scelta e la porto avanti. So che allenare la Juve mi espone tantissimo, le critiche ci stanno ma se sono costruttive e possono portare a riflettere, non quando sono gratuite. In fondo abbiamo fatto 91 punti, abbiamo il miglior attacco e la miglior difesa. Non vado in guerra da solo perché so di perderla... Con gli Elkann ho avuto buoni contatti, la società mi è stata vicina anche nei momenti di difficoltà».
E nella festa aleggiano i pensieri «proibiti» di Nedved: «Ha ragione Figo, è difficile giocare in Italia. Ma non sto pensando a un'esperienza come la sua negli Emirati. Diciamo che con la promozione mi sono tolto un peso, ora sono molto stanco. Ho ancora un anno di contratto, mi prenderò qualche giorno per decidere cosa fare». Infine la dedica «velenosa» di Chiellini, che sceglie la giornata ideale per la sua prima doppietta da prof. «È una rivincita contro tutti quelli che erano contenti di vederci in B, abbiamo patito il declassamento ma ora ci siamo riappropriati di ciò che ci avevano tolto.

Abbiamo pagato solo noi e i tifosi».

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