Tettamanzi ai milanesi: "Solidarietà e sobrietà contro disoccupazione"

In occasione della festa della Natività di Maria, l'arcivescovo di Milano si sofferma sui problemi economici e sociali: "La vicinanza a chi è in difficoltà si esprime anche con la sobrietà". E nella lettera  per l’anno pastorale indica l'esempio di San Carlo Borromeo

Tettamanzi ai milanesi: 
"Solidarietà e sobrietà 
contro disoccupazione"

Milano - Sobrietà e solidarietà per aiutare chi è nella difficoltà economica e senza posto di lavoro fisso. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, nell’omelia pronunciata per la solenne messa della natività di Maria in Duomo a Milano, si sofferma sullacrische ancora colpisce tante famiglie.

Solidarietà tramite sobrietà Il porporato ricorda le non poche imprese che rischiano la chiusura e di lavoratori il cui posto è a rischio: "Li vogliamo sostenere con la vicinanza umana, con la preghiera e con l’aiuto concreto e discreto. Continuiamo ad educarci a uno stile di vita segnato dalla giusta sobrietà e, proprio per questo, aperto alla solidarietà». È un discorso che tocca anche il tema del matrimonio, della vita umana, del sostegno ai più piccoli ed emarginati, aspetti a cui la Chiesa è particolarmente attenta. Tettamanzi invita i fedeli a cercare la vocazione alla santità, presente anche nei nostri giorni, in "tante persone semplici, umili, provate dalla vita, talvolta oggetto di pregiudizio, di discriminazione e disprezzo". "In un mondo ferito dal peccato, in una società malata di tanti mali", prosegue il cardinale, occorre non perdere mai la fiducia nella Chiesa: "Non cercare prestigio e consenso agli occhi del mondo. Piuttosto portare le croci quotidiane sino al vertice del martirio".

Matrimonio, vita e vocazioneSoffermandosi sul tema della famiglia, il cardinale Tettamanzi invita le famiglie cristiane a sperimentare la santità. "Il matrimonio sacramento, che è la radice viva e permanente della famiglia cristiana - dice richiamando un messaggio del Papa ai giovani - è un appello forte e insopprimibile a non perdersi nella normalità della vita borghese". Tettamanzi poi riflette sul valore della vita umana e ricorda "tutte quelle forme di fragilità e di solitudine, di disabilità fisica e mentale, di disagio che rendono faticosa, incompresa, trascurata e persino rifiutata la vita umana". Infine, non manca una esortazione a non dimenticare Dio seppure la nostra sia una cultura che perde il riferimento a Dio e dunque "fatica non poco a pensare alla vita come vocazione".

L'esempio di San Carlo Sette proposte per vivere la santità nella ricca e complessa realtà della diocesi di Milano, tra le quali la missionarietà, la carità, l’iniziazione cristiana, la formazione, la pastorale vocazionale. Sono queste le linee operative suggerite da Tettamanzi nella lettera "Santi per vocazione sull’esempio di San Carlo Borromeo" per l’anno pastorale 2010-2011. È un invito, quello di seguire l’esempio di santità di San Carlo Borromeo, che prende occasione dall’anniversario dei 400 anni della canonizzazione del santo ambrosiano.

L’arcivescovo esorta dunque tutti i fedeli della diocesi a portare l’esempio di santità di San Carlo in ogni aspetto della vita: dalla famiglia al lavoro, dalla missione alla carità cristiana, fino all’importante ruolo dei laici nella Chiesa milanese.

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