Tettamanzi in Duomo: «La pillola abortiva è pericolosa e illegale»

Ferragosto, festa dell’assunzione di Maria. E ai milanesi che hanno riempito il Duomo per celebrare la Madonnina, il cardinal Tettamanzi ha proposto un’omelia di attualità sull’aborto e la tanto contestata pillola Rsu486. Prima ha ricordato che la Madonna, assunta in cielo in anima e corpo, ci richiama «al nostro destino di vita eterna». Poi si è dedicato all’«esistenza quotidiana» qui e ora, a questioni da titoli dei tg come la netta condanna della pillola abortiva, nel nome dello «sviluppo della cultura della vita di fronte a quella cultura della morte che tanto grava nel nostro mondo».
La Rsu, sostiene l’arcivescovo, è pericolosa e illegale perché «comporta rischi riguardanti la salute della donna, la non conformità con una legge dello Stato, la non considerazione di tutti i titolari dei diritti in gioco». Secondo Tettamanzi, la Rsu486 sarebbe in contraddizione persino con la legge 194, che ha tra i suoi principali obiettivi evitare il ricorso all’aborto. L’uso del farmaco per abortire determina «la privatizzazione estrema e la banalizzazione di un gesto umano che esige grande responsabilità».
Per evitare equivoci e formalismi, il cardinale sottolinea che «la questione centrale e decisiva» in gioco è «l’eliminazione di un essere umano, sia pure nei suoi primi stadi di sviluppo, essere umano che viene derubato del diritto alla vita». Prima che un problema di tecniche abortive più o meno legali, è una questione di sostanza: «Tutte le concretizzazioni della cultura di morte, sia pur nella loro diversa gravità, sono tutte inaccettabili».


Avvenire, il quotidiano della Cei, aveva l’anticipazione dell’omelia di Tettamamzi in prima pagina già sul giornale del 15 agosto, come ennesima testimonianza che la battaglia sulla Rsu è e resterà una priorità nell’agenda dei vescovi. E dell’arcivescovo, come nella vicenda di Eluana in prima linea per «l’inviolabilità della vita di ogni essere umano».

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