Politica

Tfr, Province, tagli alla Casta Ecco cosa cambia per gli italiani

Una manovra da 45 miliardi di euro (20 nel 2012 e 25 miliardi nel 2013) per rimettere in sesto i conti pubblici con un anno di anticipo. Il provvedimento licenziato all’unanimità dal Consiglio dei ministri contiene misure che riguardano i costi della politica, la previdenza, il fisco, gli investimenti finanziari e i dipendenti pubblici.
Per fronteggiare l’emergenza, autonomi e dipendenti privati verseranno un «contributo di solidarietà» con modalità diverse: i primi vedranno un rincaro dell’Irpef al 41% per i redditi oltre i 55mila euro; ai secondi viene estesa la misura già prevista per settore pubblico e pensionati, e cioè un prelievo (deducibile fiscalmente) del 5% della parte di reddito eccedente i 90mila euro e del 10% della parte eccedente i 150mila euro nel 2012 e nel 2013. Il prelievo sarà raddoppiato (10% su 90mila e 20% sui 150mila, senza deducibilità) per i parlamentari, su cui è in arrivo una stangatina: indennità decurtata, addio voli blu e doppi incarichi elettivi. Chi invocava un taglio dei costi della politica è accontentato, se si pensa che l’accorpamento di 36 provincie con meno di 300mila abitanti, la riduzione dei componenti dei Consigli regionali e il giro di vite sui Comuni con meno di mille cittadini farà saltare circa 54mila poltrone e porterà risparmi per 8,5 miliardi, di cui sei attraverso un taglio dei trasferimenti dallo Stato agli enti locali nel prossimo biennio. Anche amministratori pubblici, dipendenti dello Stato e componenti di enti dovranno volare in classe economy.
Capitolo previdenza: viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell’età pensionabile delle donne nel settore privato. Le ipotesi su «quota 97» (pensione di anzianità a 62 anni e 35 di contributi) già nel 2012 restano tutte sulla carta. Per ora. Brutte notizie per i dipendenti pubblici: chi lavora in un ente che non rispetta gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbe perdere il pagamento della tredicesima mensilità. Il Tfr verrà erogato solo due anni dopo (e non 90 giorni, come succede adesso) dall’effettivo pensionamento.
Le festività infrasettimanali «non concordatarie» (come il 25 aprile) verranno spostate a domenica per evitare i «ponti» e incassare un miliardo di euro, quasi un punto di Pil. Stretta in arrivo sui negozi: tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro andranno «tracciate»; scatta l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l’applicazione dell’Iva; previsto l’inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell’attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

Si va verso un nuovo rincaro delle accise sui tabacchi, la privatizzazione dei servizi locali e una riforma del mercato del lavoro con la possibilità di licenziare anche chi è assunto a tempo indeterminato.

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