Il «Tg Latino» sbarca in televisione

«Abbiamo una media di 18mila spettatori. Cerchiamo di non schierarci politicamente»

Marina Gersony

L’appartamento si trova in uno stabile silenzioso nel centro di Melzo. È sobrio, su due piani, con le pareti color senape-canarino. Qui vivono Kevin e Gina Silva con Valerio di quindici mesi. Un paio di volte alla settimana, il salotto si trasforma in uno studio televisivo. È in questo spazio di pochi metri che la coppia peruviana immigrata a Milano nel 2002 realizza il primo e unico notiziario latino in Lombardia, ospitato dall’emittente locale «Più Blu Lombardia».
«Facciamo tutto noi - spiega Kevin -. Si chiama “Magazine Latino”, è in lingua spagnola e va in onda due volte alla settimana con replica. Dura mezz’ora e abbiamo toccato i 23mila spettatori. La media si aggira intorno ai 18mila». Ciak, si gira: dal soffitto cala un telone ricoperto da un pannello blu, in gergo il croma, usato in tutte le tivù. Sistemate le luci, dopo una seduta di trucco, Gina si trasforma in una grintosa emula dell’ex trimurti Gruber-Sciarrelli-Ferrario (versione giovane), diretta dal marito che, a sua volta, assume secondo le fasi di produzione le sembianze di produttore, operatore, regista, tecnico audio-video e montatore.
Ma non pensiate che si tratti di un giochetto di due improvvisatori. Kevin e Gina sono due professionisti di vecchia data nonostante la giovane età - entrambi sulla trentina - con alle spalle una ragguardevole esperienza nei media. «A Lima facevo la giornalista a “Telemundo” - ricorda Gina -. Un giorno conobbi Kevin, un esperto in comunicazione che lavorava presso “Canale 2 Frequenza Latina”». Fra i due scocca l’amore. Lui le propone di sposarla, lei accetta e lui, da bravo figliolo, decide di presentarla in famiglia. «I miei vivevano a Melzo da una quindicina d’anni. Gina e io ci siamo fermati per un paio di mesi come turisti», spiega Kevin.
Nel frattempo l’emittente in Perù si ridimensiona e non rinnova il contratto ai collaboratori. Lui e Gina colgono la palla al balzo e decidono di non tornare. Lei si licenzia (ah, l’amore!), ottengono il permesso di soggiorno, lei si mette a fare la badante e lui si guarda intorno: «Volevo guadagnare senza rinunciare alla tivù». Così fa un sondaggio tra i suoi connazionali nella provincia di Milano e scopre che oltre a essere numerosissimi, circa 29mila su un totale di 81.550 stranieri dell’area latinoamericana, non hanno un loro tg. «Esisteva solo “El Noticiero” a Genova. Quando ho espresso loro l’intenzione di realizzarne uno a Milano, mi hanno incoraggiato. Per loro è anche un modo per tenersi aggiornati sui fatti di “casa”. Non dimentichiamo che possono votare dall’Italia per scegliere il governo nella patria d’origine».
Con i pochi risparmi, Kevin si rivolge a varie reti locali per acquistare spazi autogestiti: “Telenova”, “6 Milano” e infine “Tivù7 Lombardia”, «dove costavano meno». Poi raccoglie sponsor tra gli imprenditori latini che con il tempo diventano inserzionisti convinti e fedeli. Oggi, in onda su «Più Blu Lombardia», il «Magazine Latino» va a gonfie vele. «Mandiamo in onda notizie per gli immigrati in Italia e in Lombardia, news dal Sud America e gli editoriali sui fatti più rilevanti, intrattenimento incluso - conclude Gina -.

Cerchiamo di non essere politicamente schierati. Io svolgo un normale lavoro di redazione e scrivo i testi che poi leggo in tivù. Il resto è compito di Kevin». Per i suoi connazionali, Gina è una star. Anche se non mancano gli estimatori italiani.

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