Un «think tank» liberale? Bene, partiamo subito

Le elezioni comunali si avvicinano, il count down è partito e per proporre alla cittadinanza una valida alternativa politica, ci vuole un «gruppo di teste pensanti che collezioni idee e proposte, da cui, perché no, potrebbe emergere qualche possibile nuovo assessore per non ritrovarsi con il solito logoro mazzo di figurine», diceva ieri in un suo intervento Marco Marchionni. Proponendo di trasferire il dibattito dei lettori dalle pagine del quotidiano, ad un vero e proprio confronto vis a vis con tutti i partecipanti, per analizzare i problemi della politica liberale e redigere un documento che sia la base del lancio per Tursi 2012. E tra i convitati Marchionni indicava i nomi di Fois, Maifredi, Bartolini, Ghironi, Cevasco, Gnocchi, Lauro, Cambiaso, Cimaschi, Papini e Ardoino, fra gli altri, senza dimenticare tanti altri lettori e amici del Giornale, a partire da Alberto Clavarino. Detto fatto: all’appello hanno già risposto in due. L’ex presidente del Municipio Centro Est Enrico Cimaschi e l’ex biasottiano Andrea Cambiaso, ora tutti e due in «Liguria Moderata», che hanno aderito separatamente, pronti a fissare l’appuntamento per mettere in piedi il cosiddetto think tank.

Dieci, venti persone al massimo, come suggeriva il promotore dell’iniziativa, e nessun politico.
Il nome? C’è già anche quello: né futuri, né libertà, ammoniva Marchionni. Meglio un vecchio e sano «Carpe diem», visti i tempi che corrono.

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