Thoeni: «Un bene i ko di Rocca Meno favorito, meno stress»

L’ex campione: «Oro a Giorgio in slalom, a Raich in gigante, a Maier in superG e a Rahlves in discesa»

Maria Rosa Quario

Poche parole ma idee chiare, come sempre. A due settimane dall’inizio delle gare olimpiche, Gustav Thoeni si sbilancia in pronostici. «Dovessi fare un nome secco per l’oro nelle gare maschili direi Rocca in slalom, Raich in gigante, Maier in superG e Rahlves in discesa. Solo la combinata mi mette in difficoltà, di nomi devo farne tre: Aamodt, Raich e Miller».
Si intende anche di donne?
«Qui, dicendo Kostelic e Paerson non dovrei sbagliare! Ma occhio alle austriache, nelle discipline veloci e non solo. Dorfmeister, Goetschl, Goergl, Schild e Zettel, da loro medaglie ne arriveranno di sicuro».
E chi altri vede già sul podio?
«I norvegesi, Aamodt e Kjus. Quelli ai grandi appuntamenti non sbagliano quasi mai. Non per niente sono gli atleti dello sci alpino che hanno vinto più medaglie in assoluto».
Aamodt 19 e Kjus 16, fra mondiali e olimpiadi. Ma spesso, in queste gare, non mancano le sorprese, come lei dovrebbe sapere. Ricorda Sapporo 1972 e quello spagnolo, Francisco Fernandez Ochoa, che la batté in slalom?
«Certo che ricordo, ma ricordo anche di aver vinto il gigante, in Giappone, e soprattutto di averlo perso a Innsbruck, nel 1976, dopo aver dominato la prima manche. Essere favoriti all’olimpiade è un peso che non serve a niente, pesa e basta. Per questo secondo me non è stato un male che Giorgio Rocca sia caduto negli ultimi due slalom, il 25 febbraio sarà un po’ meno favorito, saprà di poter anche perdere».
Ochoa a parte, quali sono le sorprese olimpiche che l’hanno colpita di più negli ultimi anni?
«Sono tutte italiane: la Ceccarelli in superG nel 2002, Polig e Martin in combinata nel 1992 e la Magoni in slalom nel 1984. Non erano favoriti, ma hanno dato il meglio di sé. Per vincere una medaglia ci vuole sempre anche un po’ di fortuna, e non sempre i più forti ce l’hanno».
Ci saranno sorprese a Torino 2006?
«Al Sestriere le piste sono tecniche, i favoriti andranno bene. Quella dello slalom forse è la meno selettiva, la gara sarà quindi apertissima, occhio a Ted Ligety, che se la imbrocca è pericoloso, e a Miller, mai da sottovalutare. Di avversari Rocca ne ha anche molti altri: Raich, Palander, Vidal, Schoenfelder».
Chi sono gli italiani che potrebbero stupire?
«Alberto Schieppati in gigante. Lui è uno che se azzecca le due manches può arrivare sul podio. Poi le sorelle Fanchini, hanno grinta e determinazione da vendere».
E gli altri azzurri come li vede?
«Kristian Ghedina molto bene, dovremo solo sperare che il giorno della discesa le condizioni di tempo e neve siano quelle che lui predilige, con buona visibilità».
Di Peter Fill che dice?
«Che purtroppo è caduto a Garmisch, i voli in discesa lasciano sempre qualche strascico.

Per fortuna ora ha davanti un po’ di giorni per riassorbire la botta, fisica e morale. Peter al Sestriere potrà fare bene in combinata, perché lo slalom non è ripido come gli ultimi di coppa e lui è scorrevole. Anche in superG avrà poco da perdere, potrà fare una bella gara».

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