Thriller Un intrigo internazionale per Mariella Alberini

Nell’ottobre del 2008 l’India lancia il vettore Chandrayan che porta all’allunaggio di Adithya, un modulo per cercare sulla superficie lunare la fonte di Elio 3, potente combustibile che gli scienziati ritengono un valido sostituto del petrolio. E questa è storia recente. Negli stessi giorni due scienziati sono assassinati a Nuova Delhi e a Pechino e, poco tempo dopo, anche un’impiegata che ha accesso agli archivi segreti del Kgb subisce la stessa sorte. E qui comincia la fiction letteraria: duecentocinquanta pagine ambientate tra Mongolia, India, Cina, Florida e Mosca, in una girandola di avvenimenti per «un thriller politico internazionale». Così Mariella Alberini definisce Nell’ombra della luna (Cult editore, pagg. 254, euro 14), il suo dodicesimo romanzo. Chi è abituato a leggere Ken Follett o i maestri americani del genere ne rimarrà piacevolmente sorpreso: con lo stile asciutto ereditato da una consolidata pratica giornalistica, Mariella Alberini intesse una trama complessa ma coerente. Nulla è lasciato al caso: precisa l’ambientazione, documentati i riferimenti storici, attuale il tema. In questo romanzo dominato da una luna sempre più misteriosa, i protagonisti (l’ex agente segreto del Kgb Sergheij Andreev ed Elena, ambasciatrice russa in India) si muovono da un continente all’altro, per indagare sul significato di quegli insoliti omicidi. Condito dalla figura romantica e affascinante del bel Sergheij (protagonista di altri due romanzi della Alberini ambientati in Russia), questo thriller non vira verso la più banale narrativa di spionaggio, ma tiene il lettore sulle corde grazie a due argomenti di stretta attualità: l’affannosa ricerca di nuove risorse energiche e l’ipotetica esistenza di un governo ombra che, ben al di sopra dei singoli Stati, decide le sorti del pianeta. «Oggi chi legge thriller è smaliziato e non accetta banalità: il governo ombra, ad esempio, allude senza mai citarlo esplicitamente al famoso Bilderberg Club fondato nel ’54 che ancora raduna in segreto personalità influenti nel campo della finanza e della politica», spiega l’autrice, esperta di politica internazionale.

Spazio dunque a un intrigo credibile - e l’arresto dei giorni scorsi di dieci spie russe negli Usa dimostra che, in fondo, la Guerra fredda non è ancora del tutto congelata - con radici ben salde nella cronaca recente. Il finale? Come in ogni giallo che si rispetti, è inaspettato e sconvolgente.

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