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Thyssen, un anno dopo cinquemila al corteo

Torino si è fermata per ricordare le vittime della strage. Il corteo si è concluso con un applauso davanti al palazzo di giustizia. Striscione dei ragazzi del liceo Darwin. Sacconi: "Forte impegno del governo per la sicurezza sui luoghi di lavoro"

Thyssen, un anno dopo
cinquemila al corteo

Torino - Momenti di forte commozione e lacrime. Poi, arrivati davanti al palazzo di giustizia, migliaia di persone hanno dedicato un applauso fragoroso alle sette vittime della Thyssen a un anno esatto dalla tragedia. Si è concluso in questo modo il corteo promosso dall’associazione "Legami d’acciaio" a cui hanno partecipato, secondo gli organizzatori, circa 5.000 persone, tra familiari delle vittime, compagni di lavoro, studenti e rappresentanti di altre realtà industriali, dalla Eternit di Casale, all’Ilva di Taranto, al Molino Cordero di Fossano, nel cuneese, dove una esplosione è costata la vita a cinque operai.

I ragazzi del liceo Darwin Tra gli striscioni esposti anche quello degli studenti del liceo scientifico "Darwin" di Rivoli, dove qualche settimana fa è morto un giovane diciassettenne dopo il crollo di una controsoffittatura. "Di scuola e di lavoro non si può morire, da Rivoli alla Thyssen per non dimenticare", recitava la scritta a fianco a quelle di associazioni e sindacati autonomi che chiedevano più sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il ricordo La manifestazione ha fatto seguito alla cerimonia religiosa svoltasi questa mattina nella cappella del cimitero monumentale di Torino. Una messa a cui hanno partecipato famigliari e amici dei sette operai morti sulla linea 5, che poi si sono uniti al corteo dopo aver sostato davanti all’albero totem di fronte allo stabilimento insieme ad una delegazione di lavoratori dell’azienda. "Siamo soddisfatti, è stata una manifestazione riuscita - ha commentato al termine Ciro Argentino, uno dei rappresentanti dell’associazione 'Legami d’acciaio' - ed è un’iniziativa che cercheremo di ripetere ogni anno, rendendola magari itinerante per raggiungere i luoghi dove maggiori sono le criticità. Se c’è un rammarico - ha aggiunto Argentino - è che ci aspettavamo una maggiore partecipazione del popolo operaio che da sempre caratterizza il capoluogo piemontese. Per questo rinnoviamo l’appello a partecipare numerosi al processo che si aprirà il prossimo 15 gennaio".  

Sacconi: "Forte impegno del governo" Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, esprime in una lettera al presidente del consiglio comunale di Torino il "fermo impegno collegiale del governo a conseguire diffusamente nell’intero Paese più alti livelli di effettiva sicurezza sui luoghi di lavoro. A questo scopo - aggiunge l'esponente dell'esecutivo - non è apparso sufficiente il pur corposo impianto regolatorio che si rivela forse ancora troppo ancorato alla logica degli adempimenti formali.

La realtà degli infortuni e delle malattie nel lavoro e l’analisi delle relative cause sollecitano infatti un approccio per obiettivi, fondato sulla possibilità di misurare periodicamente l’efficacia delle azioni intraprese, su adeguati investimenti in prevenzione, formazione e informazione, sull’integrazione in un unico sistema delle funzioni esperte che svolgono ricerca ed offrono servizi di orientamento, sulla condivisione tra le parti sociali di obiettivi e di modalità di intervento". 

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