Marcello Viaggio
Arrivano i primi risultati degli scavi della Soprintendenza in vista del raddoppio della Tiburtina, circa 6 chilometri dal capolinea della Metro B di Rebibbia fino alle soglie di Guidonia. Resta invece avvolto nel mistero lavvio del bando di gara e dellopera vera e propria. I soldi, 61 milioni circa, 33 dei quali della Regione Lazio, ci sono. I progetti anche. Ma le date del bando per lappalto continuano a slittare, lasciando nel caos e nel collasso la viabilità della zona.
Gli scavi comunque non hanno portato alla luce, almeno finora, reperti archeologici tali da mettere in dubbio la validità del progetto. I lavori lungo il tracciato sono durati circa tre mesi, da settembre a prima di Natale, come spiega la dottoressa Paola Filippini, una delle responsabili dei sondaggi della Soprintendenza archeologica: «Forse si riprenderà a scavare se il Comune troverà altri fondi, ma già quello che è stato trovato dà unidea della situazione». Allincrocio con via del Casale di San Basilio è stato rinvenuto un breve tratto di una antica via tagliata nel banco tufaceo, orientata da Est ad Ovest. La strada, che corre quasi parallela ai resti basolati della via Tiburtina rinvenuti al chilometro 10,300, risale ad un periodo compreso fra il VI e il III sec. a.C. , ai tempi delle prime invasioni Galliche. Immediatamente a Sud del tracciato si è impiantato in epoca successiva dal V al III sec. a.C. - un edificio costruito con blocchi di tufo. «È auspicabile - afferma la archeologa - che dal proseguimento delle indagini scaturiscano dati utili per comprendere la funzione della struttura, allincirca al VI miglio della Tiburtina. I resti si accostano ad unarea occupata da un sistema di drenaggio (costituito da numerosi canali, fossi e un pozzo-cisterna) databile anchesso fra lepoca arcaica e medio-repubblicana come attestano i frammenti ceramici recuperati dagli strati di riempimento».
E il caso di ricordare che la Tiburtina nellantica Roma era una grande via commerciale. Resti di quellepoca sono ancora perfettamente visibili. A Settecamini, dietro una chiesa del 700, è stato rinvenuto anni fa un tratto dellantica via Tiburtina, con il cippo del IX miglio, i resti di una stazione di posta, un portico e un piazzale lastricato. Più indietro, invece, al IV miglio, sono visibili i resti dellantico Ponte Mammolo. Gli antichi piloni del ponte, di epoca repubblicana, affiorano nei periodi di magra dellAniene. In vicinanza, lungo la riva sinistra del fiume, sono stati trovati i resti di un mausoleo circolare e di una villa. Il nome del ponte deriva da Mammea, moglie dellimperatore Alessandro Severo (222-235 d.C).
Ora dagli ultimi scavi affioreranno altre testimonianze. Ma, con ragionevole certezza, si può escludere che tracciati e reperti possano influire sui tempi delladeguamento stradale. Tranne piccoli aggiustamenti, il progetto va bene comè. A favore del raddoppio della Tiburtina la Regione è intervenuta firmando il 30 novembre 2004 lAccordo integrativo dellAccordo di Programma quadro 4 «reti di viabilità» fra la Regione e i Ministeri delle Infrastrutture e dellEconomia. Con lAccordo integrativo la somma stanziata è stata portata a 61 milioni di euro, di cui 33 confermati alla Regione dallo Stato a valere sui fondi Cipe.
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