Ticket, inspiegabile amnesia di Marrazzo

Claudio Pompei

«A novembre aboliremo il ticket sui farmaci». La promessa, perentoria e senza tentennamenti, fu fatta dal presidente della Regione Marrazzo il 16 luglio scorso e riportata da un quotidiano romano in un titolo a caratteri cubitali. Oggi è il primo dicembre ma il ticket è ancora in vigore, con buona pace dei cittadini-utenti del Lazio. «Avevamo previsto che si trattava solamente di propaganda, di meri annunci, di bassa politica. Così è stato, purtroppo - ha commentato il capogruppo della Lista Storace Fabio Desideri -. Marrazzo, l’ex difensore dei cittadini, dopo aver strumentalmente usato il ticket in campagna elettorale, contro Storace, ne aveva promesso l’abolizione a novembre 2005». «Tutto ciò - ha aggiunto - è scandaloso e Marrazzo ne dovrà rispondere ai cittadini, verso i quali bisognerebbe avere il massimo rispetto. Le promesse, soprattutto quelle messe nero su bianco, si mantengono. Che si trattasse solo di strumentalizzazione a fini elettorali - ha proseguito Desideri - era chiaro fin dall’inizio, anche perché, in fondo, cos’è il ticket? Non è certo una tassa. Tra parentesi: Storace non ne ha messa alcuna, casomai le ha alleggerite, come è avvenuto per la pressione fiscale sulle imprese. Si tratta semplicemente del pagamento di 1 euro, cioè poco più del prezzo di un caffè, per ogni ricetta di importo superiore ai 5 euro. Quello che la sinistra non diceva e non dice è che è esente dal ticket circa il 60 per cento delle prescrizioni. Non lo pagano, infatti, le fasce deboli, come i cittadini a basso reddito, i disoccupati, i malati cronici, i dimessi dagli ospedali, gli invalidi e gli inabili, per i quali il ticket non scatta neppure sulle ricette inferiori ai 5 euro. Nell’unico anno senza ticket, il 2000, la spesa farmaceutica è cresciuta a Roma e nel Lazio del 35 per cento, senza nessun evidente caso di epidemia». «Siamo certi - ha concluso Desideri - che, dopo l’ennesima figuraccia, al posto di Marrazzo prenderanno la parola gli assessori della Giunta regionale, propagandando altre date. Rilanciando, come si fa a poker. Diranno che lo aboliranno a dicembre e poi a gennaio o a febbraio, confidando nella scarsa memoria storica di molte persone».
E così è stato. L’assessore alla sanità Battaglia ha subito assicurato che «il ticket sui farmaci sarà eliminato definitivamente entro la fine dell’autunno. È questo un impegno assunto con i cittadini e le cittadine della nostra regione, che sarà mantenuto nei tempi previsti. La delibera che eliminerà definitivamente l’odioso quanto inutile ticket, sarà infatti discussa a breve in Giunta».
Dell’«ennesima, vergognosa gaffe di Marrazzo» ha parlato il consigliere di Forza Italia Antonello Iannarilli. «Che l’abolizione del ticket sui farmaci - ha detto Iannarilli - fosse solo una trovata elettorale l’avevamo detto sin dall’inizio. Oggi sono i fatti a contraddire le parole di Marrazzo. Sulla sanità la giunta di centrosinistra continua a collezionare errori e figuracce a tutto scapito della salute dei cittadini del Lazio».

«Trenta dì conta novembre, non trentuno - ha ironizzato Stefano De Lillo, vicecapogruppo di Fi alla Regione - e se la parola data ai cittadini ha un valore non si può rimandare alle calende greche: quella del presidente Marrazzo di abolire i ticket entro novembre è una promessa non mantenuta».

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