Cronaca locale

Tifosi in delirio: "Anche Saddam interista"

Cori, slogan, capelli nerazzurri e striscioni: al Meazza vittoria e festeggiamenti non stop per lo scudetto Ultrà senegalesi, iracheni, svizzeri e pure maltesi. Sicuri: «L’anno prossimo vinciamo anche la Champions»

Tifosi in delirio: "Anche Saddam interista"

Alle sei e mezza da piazzale Lotto al Meazza è tutto uno sciame nerazzurro: motorini, auto, bici, taxi. I clacson impazziti festeggiano e protestano per l’ingorgo. Un vigile allarga le braccia e fa un tiro di sigaretta: «Che giornata!». C’è un popolo di tutti i colori per strada. Non aspetta altro che godersi il suo trionfo: è scudetto. E con un 3 a 0 finale la festa è perfetta. Totale.
Vincenzo ha fiutato l’affare. È partito da Napoli col suo banchetto. Di solito sta al San Paolo, oppure segue i concerti rock. Sciarpe, magliette e cappellini: «Tutto ufficiale, cumpà». Le maglie con la scritta «Campioni» vanno a ruba. I bagarini vendono un biglietto per il terzo anello a 60 euro: «Due 110». Ruben ha una parrucca nerazzurra, ma è maltese. Si è imbarcato su un aereo ieri sera col suo amico Franco: «Il tifo? L’ho ereditato da mio padre, mi ha dato un nome italiano per questo». Hanno pagato 170 euro per un posto. Settore rosso. Sono solo un’avanguardia: per l’ultima giornata sbarcheranno in forze gli ultras della Valletta. Le birre sono a 5 euro. Qualcuno esagera. Parte un coro razzista. Ma per i più è solo una festa: amici, fidanzati, famiglie. I fratellini Marco e Andrea hanno gli occhi che brillano di gioia. Salvatore da Lucerna giura: «L’anno prossimo vinciamo anche la Champions».
Migliaia di storie diverse. Abdoul è senegalese. A Milano da due anni, tifoso sfegatato. Gira con un gruppetto di bresciani. Lo abbracciano e lo baciano. Lui sorride. Pietro, Cristina, Veronica e Paola sono arrivati da Sondrio. Il biglietto è prenotato da mesi: «Sapevamo che sarebbe stata questa la giornata giusta». A due passi c’è un comizio: «Ritiriamoci, tanto vinciamo semper nu». Passa con uno striscione un ragazzone devoto a Mourinho: «Dal Vangelo secondo José». L’allenatore è il più gettonato: «Sero tituli» ti entra in testa come un ritornello. Alessandro ha lo scudetto disegnato sulla faccia: maglia rossonera col numero 0. Messaggio ai milanisti: «Rassegnatevi, ormai è così». Il sindaco Letizia Moratti intanto si dice «felice per lo scudetto, e per Milano che ha due squadre in Champions».
Due bandiere in mano - nerazzurra e irachena - si avvicinano Shihab, iracheno, e Mohamed, egiziano. «A Bagdad sono tutti tifosi interisti», assicura il primo, medico, ex arbitro: «Anche Saddam era interista, ma io non ero tifoso di Saddam». Aveva messo in piedi una squadra arrivata fino alla serie B. Quando si è trasferito a Rimini i suoi sono retrocessi.
Alle 20 i bagarini svendono gli ultimi tagliandi: due a 80 euro nel primo anello. È il momento: lo spettacolo va in scena.

Il Meazza è tutto un urlo di gioia.

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