Di tutto, di più al livello di golf professionistico nella settimana appena trascorsa. Tiger Woods, se ancora ce n’era bisogno, ha dimostrato di essere l’incontrastabile numero uno al mondo e sembra quasi noioso ripeterlo. Il «fenomeno» americano ha siglato la sua sessantunesima vittoria sul tour - in poco più di dieci anni di carriera professionistica - vincendo il Tour Championship torneo finale della stagione vera e propria riservato ai migliori trenta giocatori dell’anno. Era anche il «gran final» della FedEx Cup che nei tre tornei precedenti aveva via via scremato i migliori centoquaranta giocatori della stagione per giungere ai «best trenta». Nuova formula di finale di stagione con i tre tornei suddetti nel ruolo di una sorta di play-off per giungere ai fatidici trenta.
Delle tre prove Tiger ne ha giocate solo due, giungendo nell’ordine secondo e primo e partendo così al comando della speciale classifica per aggiudicarsi i 10 milioni di dollari del primo premio (troppi?). A Tiger nel Tour Championship sarebbe bastato un piazzamento nei primi tre per risultare il vincitore, a meno di un exploit finale dei suoi diretti inseguitori e un suo piazzamento in bassa classifica. Al contrario con gli inseguitori subito distaccati, Tiger Woods ha voluto finire alla grande, dando spettacolo e siglando quattro giri eccelsi - 64-63-64-66 - per vincere a briglie sciolte con 8 colpi di vantaggio su Zach Johnson - vincitore del Masters - e un inossidabile Mark Calcavecchia. Oltre al jackpot della FedEx cup, Tiger ha intascato una prima moneta di un milione e 256mila dollari che lo portano per la seconda volta in tre anni a superare i dieci milioni di dollari vinti in stagione, ovviamente senza contare il premio FedEx e quanto vinto fuori dagli Usa.
Grande golf al femminile in Svezia, al Halmstad golf club dove si è giocata la Solheim cup, incontro biennale tra le migliori dodici professioniste americane e le loro colleghe europee considerata la Ryder cup delle proette. Dopo le 4 manche dedicate agli incontri a coppie e giocate in condizioni meteorologiche al limite del proibitivo - con addirittura sospensione del gioco il sabato, durata due ore per troppo vento (70 kmh) - l’Europa, capitanata dalla svedese Helen Alfredsson, riusciva e essere in vantaggio di un punto ma poi nei 12 singoli finali la supremazia annunciata delle americane di Betsy King usciva allo scoperto e il risultato finale vedeva le ragazze a stelle e strisce aggiudicarsi con il punteggio di 16 a 11 la Solheim cup per la settima volta.
Infine - e brevemente per ragioni di spazio - sul Tour europeo il Mercedes championship in Germania è stato vinto dal danese Soren Hansen che ha
preceduto di 4 colpi l’inglese Philip Archer - già secondo nel recente Omega Masters - e lo scozzese Alastair Forsyth. Canonica e Molinari, 19esimi dopo i primi due giri, sono terminati rispettivamente al 41° e 52° posto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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