Politica

Per Tim Brasile spunta la pista messicana

da Milano

Seduta difficile per i titoli della galassia che fa capo a Marco Tronchetti Provera in Borsa. In netta discesa soprattutto Pirelli (-4,55%) e Camfin (-4,89%) mentre per Telecom Italia si è trattato di un assestamento a meno 0,87%. Pirelli e Camfin, che nei giorni scorsi hanno corso molto sull’onda dell’entusiasmo per la ristrutturazione di Telecom Italia, hanno ripiegato sia per ragioni tecniche, sia per le perplessità espresse dal premier Romano Prodi sui piani di Tronchetti Provera. «Il mercato sta a guardare - commentano in una sala operativa milanese - e, se per Telecom ci si aspettava una reazione più brillante l’altro ieri, quando sono passati di mano forti volumi, è naturale che si assista a un ripiegamento tecnico del titolo».
Secondo un altro operatore «lo spezzatino che vuole attuare Tronchetti potrebbe anche creare valore, ma la Borsa teme che il governo si possa mettere di traverso come nel caso Autostrade». Difficile però ipotizzare l’esercizio della golden share, il diritto di veto da parte del socio pubblico, perché «il governo proverà prima ad agire con una sorta di pressione morale sul management, utilizzando lo strumento della golden share solo come ultima spiaggia», commentano gli operatori a Piazza Affari. In realtà il mercato lunedì, dopo le ultime voci, si aspettava dal consiglio di amministrazione indicazioni molto più chiare. C’era stato un sovraccarico di aspettative che poi però sono state deluse, e questo ha giustificato la discesa di Pirelli, società dove si attendeva l’ingresso della News Corp di Murdoch in Olimpia, la compagnia che controlla il 18% di Telecom.
Inoltre alla fine Tim, la società di telefonia mobile che è anche l’ultima rimasta di proprietà italiana (dopo la vendita di Wind all’egiziano Sawiris e di Omnitel agli inglesi di Vodafone) potrebbe rimanere tale. E dunque Tronchetti dovrebbe dire addio ai 35 miliardi di euro che sarebbero potuti entrare nelle casse di Telecom con la vendita. Il presidente di Telecom ha già annunciato la vendita di Tim Brasil, che ha 25 milioni di clienti, che potrebbe fruttare dai 7 ai 9 miliardi di euro. La società brasiliana potrebbe essere venduta al messicano Carlos Slim, l’uomo più ricco dell’America latina, a cui fa già capo il gruppo di tlc mobili America Moviles. Ieri è scesa anche Ti Media anche perché Tronchetti pare non voglia più vendere le reti televisive. Ti Media ha perso il 2,53%.

In discesa anche Rcs Mediagroup, l’ex possibile acquirente del network televisivo La7, che ha ceduto il 2,65 per cento.

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