Economia

Tim-Telecom a fine mese

Gli azionisti potranno arrotondare senza spese i titoli di nuova emissione

da Milano

E stato firmato ieri l’atto di fusione Telecom-Tim che avverrà il 30 giugno. A dieci anni dalla nascita il titolo Tim verrà dunque cancellato dal listino e sarà incorporato in Telecom Italia. La scissione del ramo di telefonia mobile dell’ex-monopolista che diede vita alla Tim, era stata preceduta nel 1994 dalla fusione in Sip (ridenominata Telecom Italia) di tutte le società del gruppo Iri-Stet impegnate nel settore telefonico. Chi aveva acquistato le azioni Sip il 30 giugno 1994, oggi si ritrova con titoli di diverse società (Telecom Italia, Tim, Seat Pg e Telecom Italia Media) con un ritorno dell'investimento del 18,5% annuo, considerando tutti i dividendi percepiti e nell'ipotesi di non aver mai venduto alcuna azione.
Quanto a Tim in circolazione ci sono ancora circa 1 miliardo e 200 milioni di azioni pari al 15% del capitale. A partire dal 30 giugno questi azionisti si ritroveranno azioni Telecom. Fino al 15 luglio, tramite banche e gli altri intermediari autorizzati, potranno usufruire di un servizio per consentire di arrotondare il numero di azioni di nuova emissione spettanti, mediante compravendita di frazioni, senza spese. Telecom parteciperà inoltre in settimana alla gara per la privatizzazione del 55% di Turk Telecom (valore 6-8 miliardi di euro) in partnership con altri operatori. Secondo Rasbank se la transazione dovesse andare in porto Telecom avrà comunque una partecipazione di minoranza e «punterà ad usare come mezzo di pagamento la partecipazione del 40% che detiene in Avea, il secondo operatore mobile turco di cui Turk Telekom detiene a sua volta il 40% per ridurre l'esborso».

Ieri Telecom ha chiuso in perdita dell’1,19%.

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