Tir precettati da mezzanotte Benzina, l'Italia resta a secco

Il ministro Bianchi interviene. Prodi: "Blocco inammissibile violazione". I sindacati: "Lo stop prosegue". Confesercenti: "Senza carburante l'80% della rete". La commissione di garanzia: "Precettateli". Intanto la Fiat resta chiusa: mancano le forniture. Camion danneggiati: arrestato in Sicilia il leader dell'Aias

Tir precettati da mezzanotte 
Benzina, l'Italia resta a secco

Roma - Scatta la precettazione dei Tir. Il ministero dei Trasporti Bianchi ha emanato un'ordinanza per interrompere il fermo dell'autotrasporto alla mezzanotte di oggi. Lo si legge in una nota che spiega come l'ordinanza limiti "alle 23:59 di oggi il fermo dell'autotrasporto proclamato dalle associazioni Cna Fita e Confartigianato Trasporti dalla mezzanotte di ieri alle 24:00 del 14 dicembre".
Il ministero dei Trasporti in una nota spiega che "il provvedimento si è reso necessario a seguito della gravissima criticità della circolazione su molte arterie della rete stradale e autostradale, che ha determinato la concreta possibilità che venga pregiudicata la distribuzione dei beni essenziali in quanto volti a soddisfare i diritti fondamentali dei cittadini". L'ordinanza, prosegue la nota, "viene notificata alle segreteria nazionali delle organizzazioni che hanno proclamato il fermo e alle aziende erogatrici dei servizi, alle quali viene fatto obbligo di portarlo a conoscenza dei lavoratori nonché del pubblico attraverso gli organi di informazione".

Prodi: "Il blocco è un'innammissibile violazione" Il blocco dell'autotrasporto è una "inammissibile violazione" della libertà dei cittadini, una "manifestazione che danneggia il Paese alla vigilia delle feste natalizie, nel periodo più delicato per la nostra vita e la nostra economia". Il premier Romano Prodi, in una breve intervista al Tg1, non usa mezzi termini nel criticare gli autotrasportatori e nel giustificare la precettazione decisa dal ministro Bianchi. "Il governo - aggiunge il professore - ha disposto aiuti sostanziosi a sostegno della categoria nella Finanziaria" comprendendo le loro difficoltà. "Mentre si stanno attuando queste disposizioni si blocca il paese. E ciò è inammissibile", ha aggiunto garantendo che la vertenza sull'autotrasporto non determinerà un aumento dei prezzi.

Uggé: "il fermo va avanti" Nonostante la precettazione, "il fermo dei tir prosegue". Lo afferma Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto, una delle sigle degli autotrasportatori in agitazione. Uggé ha spiegato che la precettazione fatta dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, "non rispetta la procedura e non vale nulla nei confronti delle associazioni". L'ordinanza nei confronti degli operatori, ha aggiunto, "deve essere notificata ai singoli, i quali se dicono che non stanno facendo il blocco e che la situazione oggettiva impedisce loro di muoversi, non sono precettabili". Secondo Uggé, quello della precettazione "é un modo stupido per mostrare i muscoli, per innescare reazioni ancora più rabbiose mentre sarebbe stato meglio una convocazione, peraltro anticipata dal ministero ma non ancora comunicata".

Giornata ad alta tensione Le organizzazioni dell’autotrasporto che hanno indetto il fermo dei Tir hanno rotto la trattativa e lasciato l’incontro di Palazzo Chigi confermando il fermo fino a venerdì. Ma secondo la presidenza del consiglio il tavolo sull’autotrasporto prosegue con sette sigle sindacali: Anita, Fedit, Confcoop, Agci, Aite, Ancst e Unci. Per il governo sono presenti Bianchi, Minniti, Letta. "Il tavolo è ancora in corso, ma le modalità con cui si sta svolgendo questa agitazione hanno la mia completa riprovazione". Lo dice il premier Romano Prodi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il tavolo è ancora in corso e quindi aspettiamo che finisca" risponde Prodi a chi gli chiede se valuti come esagerata l’ipotesi di proseguire lo sciopero dell’autotrasporto fino a venerdì. Il presidente del Consiglio sottolinea però come le modalità scelte abbiano la sua completa riprovazione perchè "non sono questi i modi - aggiunge - con cui si affrontano certe questioni".

La commissione di garanzia: "Precettateli" La commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha chiesto a ministero dei Trasporti di mettere in atto contro il blocco dell’autotrasporto le procedure nei casi di "pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona" previsto dalla legge 146/90. In questi casi il ministero può con un’ordinanza differire la protesta, ridurne la durata, o comunque chiedere l’assicurazioni di livelli minimi del servizio pubblico.

Benzina finita "Dalle 10 di questa mattina, oltre il 60% degli impianti di rifornimento carburanti ha esaurito le proprie scorte di carburanti. Entro questa sera gli impianti della rete distributiva -sia urbana che autostradale- sarà sostanzialmente a secco", si legge in una nota della Fegica Cisl, che rappresenta i gestori delle pompe di benzina. Lo sciopero sta mettendo anche a dura prova il sistema di approvvigionamento dei prodotti agricoli. Coldiretti ha già lanciato l’allarme, dicendo il blocco di frutta e verdura per i negozi e supermercati dai principali mercati generali nazionali rischia di provocare "danni incalcolabili" per le aziende agricole e l’intera filiera.

Razionamento Nel pomeriggio la percentuale di distributori già chiusi è salita all’80%. Sono a secco di carburanti per il mancato rifornimento di benzina e gasolio. A lanciare l’allarme è Confesercenti, preoccupata per la situazione che riguarda anche alimentari e turismo. E scatta l’allarme sul fronte dei rifornimenti di ambulanze e mezzi di soccorso per lo stop degli autotrasportatori. Lo spiegano i gestori della Figisc che hanno messo in campo misure di emergenza per i mezzi di soccorso e di pubblica utilità, invitando i benzinai che ancora non hanno esaurito le scorte a salvaguardare "500-1.000 litri di riserva per i servizi di pubblica utilità". Analoghe indicazioni ha dato anche Fegica, un’altra delle sigle dei gestori, ai propri associati.

Disagi sulle autostrade Proseguono intanto i disagi sulla rete autostradale. Stamattina era ancora chiusa la barriera di Roma Nord, attraverso cui transita normalmente il traffico da e per Firenze-Milano, e questo costringeva chi è diretto nella capitale ad immettersi sulla A24. Sulla Bologna-Taranto, Autostrade per l’Italia invita alla massima prudenza chi percorrere la tratta compresa tra Foggia e Cerignola est, in entrambe le direzioni, perché vengono segnalati dei mezzi pesanti incolonnati lungo la corsia di emergenza. "L’agitazione continua, ma tenteremo di allentare le maglie per ridurre al massimo i disagi", ha detto Maurizio Longo, responsabile nazionale Cna-Fita, una delle sigle che ha promosso la vertenza, per il quale tuttavia non ci sono stati finora passa avanti con il governo.

Montezemolo duro Ma il capo degli industriali italiani replica: "E’ inconcepibile che in un momento come questo si possa bloccare il paese e l’economia". "Auspico che si trovi una soluzione. In questo paese bisogna ripristinare i diritti ma anche i doveri e l’autorevolezza e la capacità dello Stato di decidere", ha detto Montezemolo a margine dell’assemblea dell’Unione industriali di Roma. La presidenza del Consiglio ha convocato per oggi un incontro con le associazioni degli autotrasportatori, ma ieri il ministero dei Trasporti ha rivendicato di avere già fatto parecchio per l’autotrasporto.

Le richieste Lo sciopero è stato indetto per chiedere un aumento della capacità contrattuale, il contenimento del prezzo del gasolio e dei costi d’esercizio, il riconoscimento del costo minimo, la lotta all’abusivismo e alla concorrenza sleale e la certezza sui tempi di pagamento. Per parte sua il governo dice di aver stanziato incentivi per 70 milioni di euro per il ricambio dei veicoli e 116 milioni per la logistica, di aver approvato una serie di agevolazioni fiscali per gli autotrasportatori, di aver aumentato i controlli sui mezzi pesanti che circolano sulle strade italiane, anche per il rispetto delle norme sulla concorrenza. "Se questa è la posizione del governo siamo ancora distanti", ha detto Longo. "All’incontro di oggi ci presentiamo chiedendo atti concreti immediatamente spendibili nella disciplina settore e di riaprire il capitolo della Finanziaria 2008 che ci riguarda per stanziare più risorse".

"L’obiettivo è di arrivare a sistema di regole poche ma certe che ci consente di recuperare i soldi direttamente dal mercato e non bussare alla porta del governo ad ogni Finanziaria", ha sintetizzato il responsabile di categoria.

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