La festa della donna andava scemando di anno in anno. Un tardivo omaggio al femminismo, una concessione retorica alle festività astratte - il Bambino, il Malato, l’Handicappato, l’Anziano, il Gatto - e poi tante cefalee per via di quelle insopportabili mimose. Dell’8 marzo sopravviveva una triste magnata per sole donne, come ormai convengono molte reduci da questi riti stanchi di branco. Quelle auto piene di donne in libera uscita cominciavano a far pena anche a loro; le faceva sentire come subalterne, a cui veniva riconosciuto, semel in anno , il diritto di uscire per conto loro e vivere un giorno da leonesse per compensare i 364 giorni da pecora presunta. Un vecchio rito che non corrisponde alla realtà e alla vita quotidiana. Poi venne finalmente il Nemico delle Donne e, come insegna Carl Schmitt, la politica femminile è risorta e si è ricompattata contro il nemico. Cortei, piazzate, slogan. Un nemico visibile, anzi vistoso, concreto, con faccia, nome, cognome, e al tempo stesso condiviso, universale. Il Nemico è lui, il Minotauro a cui si offrono in sacrificio giovinette, il ginecofago (mangiatore di donne vive) Silvio Berlusconi. Finalmente il generico rancore verso il Maschio, il Bambino, la Casa, e verso lo Stupratore, il Sessista, il Provolone, ha trovato un target, un bersaglio preciso e al tempo stesso universale. Sicché anche l’8 marzo è stato dedicato al Dottor Silvio, come già il 25 aprile, Festa di Liberazione per scacciare il Tiranno, cioè lui; il 1˚ maggio, festa del Lavoro per combattere il Padrone miliardario, cioè sempre lui; il 2 giugno, festa della Repubblica per scacciare l’eversore della Costituzione, cioè ancora lui. Se fossi donna, come mi seccherebbe dedicare anche la festa mia sempre a lui, questa specie di Incubo Quotidiano e Onnipresente. Mi sentirei umiliata, dovendo confidare nel suo ruolo per risvegliare la festa delle donne e dare una prospettiva di lotta.
Lo infilano dappertutto, Prezzemolo universale, crisi interne e internazionali, economiche ed esistenziali, erotiche e giudiziarie, teologiche e sataniche. Basta, non se ne può più di questo totalitarismo su richiesta della vittima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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